ZABULON (ebraico Zĕbūlūn, LXX Ζαβουλών)
Uno dei dodici figli di Giacobbe, e capostipite dell'omonima tribù degli Ebrei.
In Genesi, XXX, 20, il suo nome è messo in relazione con i verbi zābad "donare" e zābal "abitare (?)": ma si tratta di un'etimologia popolare, quali occorrono frequentemente nella Bibbia, e il vero significato originario del nome è ignoto.
Del personaggio non si sa nulla, salvo che il racconto biblico gli attribuisce tre figli, capi di altrettanti gruppi parentali. La tribù di Zabulon non occupa un posto di speciale importanza nella storia dell'antico ebraismo. In Numeri, I, 31, le si attribuiscono 57.400 uomini atti alle armi un anno dopo l'esodo dall'Egitto, e dopo circa quarant'anni 60.500 (Num., XXVI, 27); nell'antichissimo canto di Debora (Giudici, V, 14, 18) è ricordato il valore guerresco mostrato dalla tribù attorno al Lago di Merom. Alla spartizione del territorio di Canaan la tribù occupò la regione fra il promontorio del Carmelo a ovest e il Lago di Gennesaret a est; ma a ovest non raggiungeva il Mediterraneo, sulla cui spiaggia era insediata la tribù di Aser, e a est non raggiungeva il suddetto lago, sulle cui rive era insediata la tribù di Neftali (tuttavia Flavio Giuseppe, Antichità giud., V,1, 22, dice che Zabulon raggiungeva il lago). Delle cinque città nominate come appartenenti a questa regione (Giosuè XIX, 15) è oggi identificabile con certezza Beth-lehem, non quella dove nacque Gesù Cristo, bensì una omonima situata a una decina di chilometri a nord-ovest di Nazareth. Quest'ultima città, ove Gesù crebbe e dimorò fino alla sua vita pubblica, era nel territorio di Zabulon, nel quale anche si svolse buona parte della sua attività pubblica.