ZACCARIA papa
Alla morte di Gregorio III (novembre 741) fu eletto papa Z. che fu consacrato nei primi giorni del mese successivo. Greco dell'Italia Meridionale, il suo pontificato rappresentò per il ducato romano un netto accentuarsi della politica d'indipendenza e di distacco da Bisanzio. Separò la responsabilità del ducato da quella di Trasamondo, duca di Spoleto, e poté così intendersi con Liutprando (a Terni), il quale promise una pace di 20 anni e restituì al ducato le quattro città di Ameria, Orte, Bomarzo e Blera, da lui annesse per vendicarsi dell'appoggio dato, all'epoca di Gregorio III, da Roma a Trasamondo. Quando Luitprando, già signore di Bologna e di Imola, occupò anche Cesena e una parte del territorio ravennate, il papa "lasciando il governo di Roma a Stefano, patrizio e duca" (il che significa che il duca era capo del governo solo quando il papa era assente) si recò, a richiesta dei Ravennati, a Pavia (29 giugno 743) e indusse Liutprando a lasciare in pace Ravenna. Morto Liutprando, Rachi, suo successore, investì gl'imperiali dalla parte della Pentapoli e di Perugia e Z. lo indusse non solo ad abbandonare l'assedio di Perugia, ma a ritirarsi, frate, a Monte Cassino. Con Astolfo, successore di Rachi, i successi diplomatici di Z. ebbero termine: quando il papa morì (nel marzo 732) Ravenna e la Pentapoli erano state definitivamente sottratte al dominio bizantino. Z. aveva ottenuto per la Santa Sede da Costantino V il dominio di Norma e di Ninfa. Di notevole importanza, per la storia della monarchia franca e per i successivi rapporti di questa con la Santa Sede, la richiesta avanzata da Pipino il Breve a Z. affinché questi desse il suo preventivo parere all'assunzione da parte di Pipino del titolo di re dei Franchi. Il parere favorevole di Zaccaria segnò la fine della dinastia merovingia.
Bibl.: Liber Pontificalis, ed. L. Duchesne, I, pp. 426-439; L. Duchesne, les premiers temps de l'état pontifical, 3ª ed., Parigi 1911, pp. 16-51, passim; Realencycl. f. prot. Theol. u. K., XXI, p. 588 segg.