ZACORI (Ζάκοροι)
Nome dato, nella Grecia antica, a certi funzionarî di ordine sacerdotale addetti ai templi, e più frequentemente chiamati neocori (v. neocoria). Di solito, in certi templi e in certe città, funzionavano indifferentemente neocori o zacori.
La funzione degli zacori sembra però che fosse specificamente richiesta per certe divinità determinate; cioè per Rea, per Asclepio e per Igea, per Iside e Serapide, sia ch'esse venissero venerate in templi pubblici o in sacrarî gentilizî o privati. Dapprincipio, le loro funzioni furono molto umili, come anche indica il nome ("coloro che spazzano il tempio"), e per nulla diverse da quella di un servo qualsiasi addetto alla custodia e alla pulizia del tempio; in seguito, però, crebbero d'importanza, e divennero veri e proprî aiutanti dei sacerdoti, e conservatori - cioè intendenti ed economi - dei templi. Le iscrizioni dell'età imperiale ce li mostrano come funzionarî di grado assai elevato; da esse apprendiamo anche che lo zacorato fu non di rado affidato a donne.
Bibl.: P. Girard, L'Asclépeion d'Athènes, Parigi 1882, p. 27 segg.; J. J. Martha, Les sacerdoces athéniens, ivi 1881, p. 95 seg.; F. Poland, Geschichte des griech. Vereinswesens, Lipsia 1909, p. 313 seg. e passim; G. Glotz, in Daremberg e Saglio, Dictionnaire des antiquités, V, p. 1032 segg.; P. Stengel, Die griech. Kultussaltertümer, 3ª ed., Monaco 1920, p. 51.