ZAIDAM (o Tsaidam, A. T., 97-98)
Vasto bacino chiuso dell'Asia centrale, ai margini nord-orientali del Tibet, compreso fra le catene più orientali del Kuenlun, qui fortemente divaricate. Di forma ovale, misura circa 850 km. di lunghezza da ONO. a ESE. e 400 di larghezza massima, tra le creste più esterne delle catene dell'Ailtin-tagh e Nan-schan a N. e dell'Arqa-tagh a S. Il fondo del bacino, ne1 complesso pianeggiante ma suddiviso in molti bacini minori idrograficamente indipendenti per mezzo di bassi rilievi, è alto circa 2700 metri, mentre le nude e deserte montagne che lo racchiudono si innalzano fino a 5000 e 5500 metri. Ai loro piede si stende una fascia di alluvioni grossolane, in cui si perdono le acque dei torrenti che discendono dai fianchi vicini. I corsi maggiori, provenienti da creste più interne, incidono invece con solchi profondi la fascia pedemontana di conoidi, alla quale fa seguito una fascia sabbiosa, con dune. Al limite delle alluvioni sottili e della pianura centrale livellata le acque delle alluvioni risorgono in grosse sorgenti, le quali, insieme con i corsi d'acqua maggiori, mantengono un gran numero di laghi e di estese paludi. In mezzo ad essi, il suolo fangoso è generalmente ricoperto da croste saline; però qua e là si trovano anche buoni pascoli e presso le montagne brevi tratti di bosco. Appendici del fondo penetrano nelle parti inferiori delle vallate longitudinali interposte tra le catene di contorno, mantenendo gli stessi caratteri.
Nello Zaidam il clima è straordinariamente rigido, continentale e secco. La media temperatura del gennaio si stima di −13° e quella del luglio di 17°, la pioggia annua di circa 11 cm. (con caduta prevalentemente estiva). La scarsa popolazione del bacino è composta di pastori mongoli; la parte occidentale si può dire del tutto disabitata.