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zanca

di Alessandro Niccoli - Enciclopedia Dantesca (1970)
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zanca

Alessandro Niccoli

Questo sinonimo di " gamba " è " un termine venuto dalla lingua zingaresca " (Pagliaro, Ulisse 259 n. 6; il Sacchetti l'adopera in un passo di sapore proverbiale: " E 'l vestir bianco non rileva un frullo, / se 'l cuore è nero, ed è torta la zanca " [cfr. Manuzzi]) o, in senso estensivo, per indicare la chela di un granchio (Trecentonovelle CCVIII).

Non a caso esso ricorre in due passi di schietto stile ‛ comico ', nei quali il senso del grottesco o prelude per contrasto all'improvviso emergere dell'alta moralità dantesca, nutrita di uno sdegno angosciato e amaro, o si attenua in uno scherzo bonario diretto a dar evidenza a una situazione strana ed eccezionale. Al primo motivo ci riconduce l'esempio di If XIX 45 quel che si piangeva con la zanca, allusivo alla pena di Niccolò III, confitto con il capo all'ingiù, in un pozzetto dal quale emergono solo le gambe di lui, bruciate da una fiamma che sfiora la pianta dei piedi. Il secondo esempio cade nella descrizione del modo tenuto da Virgilio che, giunto al centro della terra, per iniziare la risalita verso l'alto, si capovolge faticosamente restando attaccato ai peli di Lucifero: XXXIV 79 lo duca, con fatica e con angoscia, / volse la testa ov' elli avea le zanche (e sarà meglio intendere le gambe di Lucifero, come precisano il Chimenz e il Giacalone sulle orme di alcuni commentatori antichi, che non quelle di Virgilio, come aveva inteso Benvenuto [" vertit caput ubi primo habebat pedes "]; e cfr. anche il D'Ovidio, in Lett. dant. 356).

Vocabolario
zanca
zanca s. f. [affine al longob. zanka «tenaglia»], ant. o region. – 1. Cianca, gamba: Volse la testa ov’elli avea le zanche (Dante). 2. Solo al plur., trampoli. 3. Parte ripiegata o ricurva, all’estremità di una leva o di un’asta. 4. In...
zancato
zancato agg. [der. di zanca], ant. – Di aste, leve, e sim., ripiegato, incurvato da un capo.
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