ZAWIYET el ARYAN
Località del Medio Egitto, subito a S della necropoli menfita, della quale in realtà forma ancora parte. Vi sono i resti assai enigmatici di due piramidi.
Una, assai degradata, sembra sia una piramide a gradini, sul tipo di quella di Saqqārah (v.). Le camere funerarie, cui si accede per mezzo di corridoi sotterranei, sono distribuite in parte sotto la piramide, in parte attorno ad essa; l'ingresso è fuori della costruzione, ed indipendente. La pianta è quadrata, con un lato di m 84 circa; dell'altezza non si può dir nulla; le facce avevano una inclinazione di 68°. Mancano completamente elementi esterni di datazione: chi ritiene il monumento anteriore alla grande piramide a gradini di Saqqārah - il che gli darebbe una importanza di primissimo piano - non ha prove inoppugnabili da fornire. Non lontano da questa si trovano i resti di un cantiere per una seconda piramide, abbandonata prima dell'inizio dei lavori di costruzione vera e propria. Solo la parte sotterranea è stata iniziata, e consta di un trincerone a varie inclinazioni, largo m 6,50 e lungo un centinaio di metri, che porta al fondo di un pozzo di m 25 × 11,70 di superficie, e profondo m 21, al centro del quale è ancora un colossale sarcofago di granito, con un coperchio a manici. Doveva là essere il centro di una piramide di cui forse sono stati posti i primi blocchi (sembra che i lati di base dovessero essere m 180 × 200). Anche per questa piramide sussistono dubbî di datazione, che rendono meno utilizzabili le importanti osservazioni tecniche che si possono fare circa i lavori preparatori di una piramide.
Bibl.: G. A. Reisner, Development of the Eg. Tomb down to the Accession of Cheops, Cambridge Mass. 1936, pp. 134-5; 151-3; J. Vandier, Manuel d'archéologie eg., Parigi 1952, I, vol. 2, pp. 640-3; 942-44; A. Fakhry, The Pyramids, Chicago 1961, pp. 49 ss.