BONIEK, Zbigniew
Polonia. Bydgoszcz, 3 marzo 1956 • Ruolo: centrocampista • Esordio in serie A: 12 settembre 1982 (Sampdoria-Juventus, 1-0) • Squadre di appartenenza: 1971-75: Zawisza Bydgoszcz; 1975-82: Widzew Lodz; 1982-85: Juventus; 1985-88: Roma • In nazionale: 80 presenze e 23 reti (esordio: 24 marzo 1976, Polonia-Argentina, 1-2) • Vittorie: 2 Campionati polacchi (1980-81, 1981-82), 1 Campionato italiano (1983-84), 2 Coppe Italia (1982-83, 1985-86), 1 Coppa dei Campioni (1984-85), 1 Coppa delle Coppe (1983-84), 1 Supercoppa Europea (1984) • Carriera di allenatore: Lecce (1990-91), Bari (1991-92), Sambenedettese (1992-93), Avellino (1995)
Centrocampista dalla progressione irresistibile, era il leader indiscusso del Widzew Lodz e della nazionale polacca. Nel 1982 fu protagonista con la sua nazionale ai Mondiali di Spagna nei quali la Polonia arrivò terza. Nella stessa estate fu ingaggiato dalla Juventus di Boniperti e Trapattoni che, grazie ai buoni uffici della Fiat di Varsavia, riuscì a prevalere sulla Roma di Viola. Con Boniek e Platini prese forma una delle più straordinarie Juventus della storia. 'Zibì', come era soprannominato, segnava pochi gol, ma faceva segnare tutti i compagni e in particolare Michel Platini che, grazie al suo contributo, ebbe il titolo di capocannoniere per tre stagioni consecutive. Boniek si mise in luce in particolare nelle partite internazionali: decise la finale di Coppa delle Coppe con il Porto (2-1, nel maggio 1984); risolse, con una doppietta, la sfida per la Supercoppa Europea con il Liverpool (2-0, nel gennaio 1985); procurò il rigore inesistente che, nella tragica finale di Coppa dei Campioni dell'Heysel contro il Liverpool, assicurò la vittoria della Juventus (1-0, 29 maggio 1985). Dopo tre Campionati si trasferì alla Roma, che anche grazie al suo apporto nel Campionato 1985-86 insidiò lo scudetto alla Juventus con una strepitosa rimonta, vanificata dalla sconfitta in casa con il già retrocesso Lecce. Nella stagione 1986-87 fu talvolta impiegato nella posizione di libero, privilegiando l'esperienza all'istinto. Come allenatore non è riuscito a ripetere i successi della carriera da giocatore. Dal 2001 ricopre la carica di vicepresidente della Federazione polacca.