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CYBULSKI, Zbigniew

di Riccardo Martelli - Enciclopedia del Cinema (2003)
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Cybulski, Zbigniew

Riccardo Martelli

Attore teatrale e cinematografico polacco, nato a Kniaże (od. Knjaže, in Ucraina) il 3 novembre 1927 e morto a Wrocław l'8 gennaio 1967. È stato l'attore più popolare del suo Paese, oggetto di un culto in parte tuttora vivo. Il suo nome resta legato soprattutto al tormentato eroe negativo di Popiół i diament (1958; Cenere e diamanti) di Andrzej Wajda. Simbolo dell'inquietudine giovanile nei Paesi socialisti dell'Europa dell'Est, è stato accostato a James Dean per il modo di recitare, nervoso e concitato, per i personaggi interpretati, ribelli e smarriti, e per la fine prematura.Aveva studiato a Cracovia, alla Państwowe Wyższe Szkoły Teatralne (Scuola superiore statale teatrale), dove si diplomò nel 1953. A Danzica recitò al Teatr Wybrzeże (Teatro del litorale) e fondò il teatro studentesco Bim-Bom (1954) e il Teatr Rozmów (Teatro delle conversazioni, 1956), nei quali lavorò come direttore artistico, regista, attore e talvolta autore dei testi; dal 1961 passò all'Ateneum di Varsavia. Il suo debutto nel cinema risale al 1954 con una piccola parte in Pokolenie (Generazione) di Wajda; ottenne il primo ruolo da protagonista in Ósmy dzień tygodnia (1958; L'ottavo giorno della settimana) di Aleksander Ford. Ma fu Popiół i diament a renderlo celebre: vi interpretava Maciek Chełmicki, partigiano bianco incaricato di uccidere un dirigente del Partito comunista nella Polonia appena liberata del 1945, il quale, pur dubbioso sulla sua missione e consapevole del desiderio di pace del mondo attorno a sé, va fino in fondo per fedeltà alla parola data e perde la vita. Gli spettatori polacchi, abituati ai semplicistici eroi positivi e agli enfatici attori del realismo socialista, scoprirono un personaggio complesso e contraddittorio, aggressivo ma vulnerabile, e un tipo di recitazione spontanea, con repentini mutamenti emotivi. A partire da questo film, cancellata ogni distinzione tra la persona e i ruoli interpretati, C. venne assunto a modello dalla gioventù polacca meno conformista.L'attore interpretò altri ruoli simili con Wajda (Niewinni czarodzieje, 1960, Ingenui perversi; Warszawa, episodio del film collettivo internazionale L'amour à vingt ans, 1962, L'amore a vent'anni) e con Wojciech Jerzy Has (Rozstanie, 1961, La separazione; Jak być kochaną, 1962, Come essere amata; Rękopis znaleziony w Saragossie, 1965, Il manoscritto trovato a Saragozza; Szyfry, 1966, Il codice cifrato), i due registi a lui più congeniali. Il timore di restare imprigionato in un cliché lo spinse a tentare incursioni nella commedia, come in Krzyż walecznych (1959, Medaglia al valore) di Kazimierz Kutz e Ich dzień powszední (1963, Il loro giorno feriale) di Aleksander Ścibor-Rylski: C. rivelò un talento per la comicità assurda che alcune scene di Popiół i diament avevano già fatto intravedere, ma che il pubblico non gradì. Durante le ultime riprese di Morderca zostawia ślad (1967; L'assassino lascia la traccia) di Ścibor-Rylski, morì nel tentativo di salire su un treno in corsa; era già stato protagonista di una scena analoga in Pociąg (1959; Il treno della notte) di Jerzy Kawalerowicz. Gli furono dedicati due film: Wszystko na sprzedaż (1968; Tutto in vendita) di Wajda, che ricostruisce il suo ultimo giorno ed è interpretato da Daniel Olbrychski, che lo avrebbe sostituito come star più amata della Polonia; e Zbyszek (1969) di Jan Laskowski, costituito da un collage di sequenze di suoi film.

Bibliografia

K. Eberhardt, Zbigniew Cybulski, Warszawa 1976; J. Afanasiew, Okno Zbyszka Cybulskiego, Łòdź 1980.

Vedi anche
Andrzej Wajda Regista cinematografico polacco (n. Suwałki 1926), uno dei maggiori del cinema polacco. Ha trattato temi della storia recente e della vita contemporanea polacca con alte qualità espressive e autentica tensione morale. Tra i film: Pokolenie ("Una generazione", 1954); Kanal (I dannati di Varsavia, 1957); ... Teatro degli Indipendenti Teatro d’avanguardia fondato a Roma nel 1922 da A.G. Bragaglia. Fu attivo fino al 1931, mettendo in scena, oltre a un repertorio sperimentale, pantomime e spettacoli di danza. James Dean Dean ‹dìin›, James. - Attore statunitense (Fairmont, Indiana, 1931 - Paso Robles, California, 1955); finiti i corsi dell'Actor's Studio di E. Kazan e L. Strasberg, esordì sulle scene a Broadway in See the jaguar di R. Nash, e con la successiva interpretazione (1954) dell'Immoralist di R. e A. Goetz da ... recitazione Lettura in pubblico o dizione a memoria di un testo, o interpretazione di un’opera o di parte di un’opera teatrale, cinematografica, radiofonica o televisiva. 1. La recitazione teatrale È l’arte di rendere fisicamente attuale (con i mezzi espressivi del proprio corpo: voce, gesto, movimento) un’esistenza ...
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