ESPEN, Zeger-Bernard van
Celebre canonista e giureconsulto, nato a Lovanio il 9 luglio 1646, morto ad Amersfort il 2 ottobre 1728. Ordinato prete nel 1673, dottore in leggi nel 1675, fu professore di diritto canonico nell'università della sua città natale. Spiegò una straordinaria attività d'insegnante e scrisse, oltre a studî sulle fonti e a numerose monografie, un'ampia esposizione completa di diritto canonico: Ius ecclesiasticum universum (Lovanio 1700). Scrittore chiaro, elegante, efficace, il van E. mostra in tutti i suoi scritti sicura padronanza delle fonti, anche particolari, intelligenza acuta, spirito pratico. Il van E. ebbe spirito nettamente antiromano e giansenista; difese e propugnò i principî dell'episcopalismo (che soprattutto per opera sua si diffusero in Olanda e di qui in Germania). Per questi suoi principî e per l'adesione al giansenismo, le sue opere furono condannate dalla Chiesa. Il 22 aprile 1704 il Ius ecclesiasticum universum fu posto all'Indice e nel 1725 il van E. fu sottoposto a processo e condannato per una lettera, con la quale aveva sostenuto la validità dell'elezione e della consacrazione dell'arcivescovo di Utrecht, che quel capitolo aveva eletto e fatto consacrare in conflitto con la Curia romana. Fu perciò costretto a fuggire da Lovanio. Per quanto anche tutte le altre sue opere con decreto del 17 maggio 1734 siano state proibite, è da notare la larghezza di spirito di Benedetto XIV, il quale frequentemente lo cita nelle sue opere. Esse non perdettero la loro autorità ed esercitarono una profonda influenza sulla posteriore letteratura canonistica.
Bibl.: G. Du Pac de Bellegarde, Vie de Van Espen, Lovanio 1767; Laurent, Van Espen, Bruxelles 1860; J. F. von Schulte, Gesch. der Quellen und Literatur des canonischen Rechts, III, Stoccarda 1880, pp. 704-707, dove si trova anche l'indicazione delle varie edizioni delle opere.