ZEILA (A. T., 116-117)
Città della Somalia Britannica, bagnata dalle acque del Mar Rosso; sorge su una piccola penisola separante due modeste baie poco profonde, cosicché le navi di grosso tonnellaggio devono ancorarsi più al largo. La popolazione di Zeila oscilla dai 3000 ai 7000 abitanti a seconda delle stagioni, poiché gl'indigeni in estate risalgono nelle regioni montuose dell'interno; la città, che presenta molti fabbricati di pietra bianca, viene rifornita di acqua per mezzo di pozzi che distano qualche chilometro dall'abitato. Zeila, che è circondata da una regione desolata, pressoché priva di vegetazione, deve la sua importanza al commercio; essa dista 145 km. da Bāb el Mandeb e 232 km. da Aden, ed è il più diretto sbocco di Harar: è frequentata da commercianti arabi, ebrei e greci. Tra i prodotti importati prevalgono il cotone, il riso, le sete e i datteri; tra quelli esportati, il caffè, l'avorio, le pelli, il bestiame e le madreperle; la maggior parte del traffico veniva, prima della conquista italiana, svolto con l'Abissinia e precisamente con Harar, che Zeila, tra l'altro, riforniva di sale.
Zeila venne visitata nel sec. XVI dal viaggiatore Lodovico de Varthema; nel 1875 passò dal governo turco di Moka in mano degli Egiziani, finché nel 1885 si sostituirono a questi, definitivamente, gl'Inglesi.