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Žemaitė

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Pseudonimo della scrittrice lituana Julia Beniuševičiūtė-Žymantienė (n. presso Plunġe 1845 - m. Marijampolė 1921). Autodidatta, esordì in età avanzata con la novella Piršlybos ("Il contratto nuziale", 1894), cui seguirono racconti, romanzi e drammi, di una grande forza realistica, raccolti nel volume Žemaitės raštai ("Scritti di Ž.", 1904). Molte delle opere di Ž., che non si impadronì mai completamente della lingua lituana, sono scritte nel dialetto della sua regione d'origine, la Samogizia, e furono corrette da altri (in partic. dal linguista J. Jablonskis).

Vedi anche
Samogizia (lit. Žemaitija, pol. Žmudz) Regione storica che occupa la parte occidentale della Lituania, dal terreno ondulato, abbastanza fertile, con basse colline che rappresentano antiche morene glaciali di fondo. Lituania Stato dell’Europa settentrionale, affacciato per breve tratto sul Mar Baltico (dov’è il porto di Klaipėda). Confina a N con la Lettonia, a E con la Bielorussia, a S con la Russia (oblast′ di Kaliningrad) e la Polonia. Prima del 1918 faceva parte della Russia, di cui costituiva il governatorato di Kaunas ... vernacolo L’uso popolare del parlare caratteristico di un determinato luogo o regione, con particolare riferimento ai tratti che lo differenziano dalla lingua letteraria. La distinzione tra dialetto e vernacolo, fino a un certo punto analoga a quella che si fa in francese tra dialecte e patois, viene osservata ... romanzo In linguistica e in filologia, lo stesso che neolatino (➔ neolatine, lingue); filologia romanzo, quella che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo, i testi letterari, antichi ma anche moderni, redatti nelle lingue romanze, e la cultura che essi esprimono.
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