ZEND
. L'uso che della parola "zend" fece A. H. Anquetil Duperron (v.), scopritore dell'Avestā, associandola ad Avestā nel complesso Zendavesta, o servendosene a indicare la lingua dell'Avestā, è uso erroneo dovuto a una falsa interpretazione del complesso tradizionale apastāk u zand. Infatti il pahlavī zand indica invece l'esegesi dell'Avestā, come si era venuta formando nella cerchia religiosa zoroastriana, cioè indica il complesso della letteratura in pahlavī diretta a spiegare i testi sacri dello zoroastrismo prendendone a base la traduzione letterale in pahlavī. Nel significato di "spiegazione" la parola già appare nell'Avestā nel complesso mat. āzantay "insieme con la spiegazione"; appare poi frequentemente nei testi pahlavici nel senso sopraindicato. Tale senso ha conferma nell'uso tradizionale dei moderni Pārsī.