ZENION (Ζηνίων)
Figlio di Z., scultore greco, autore della statua di Giove egioco a Cirene.
La statua rinvenuta nel tempio detto impropriamente Capitolium nell'agorà, alta m 2,28, è ricavata da un grande monolite di marmo pario: la firma di Z. è all'angolo destro del plinto. Il tipo di Zeus è sostanzialmente quello di Ince Blundell Hall, ma si ritiene che tra l'archetipo datato attorno al 370 a. C. e la versione di Cirene vi sia una rielaborazione ellenistica, forse alessandrina (Paribeni). Incerta è l'età della copia: l'iscrizione sul basamento, che comprendeva tre statue (dai frammenti delle altre non si ricava con sicurezza l'identificazione di Giunone e Minerva) parla di una donazione di sculture da parte di Adriano alla città (138 d. C.), ma non sembra sufficiente a sostenere l'attività di Z. in questà età e ad attribuirgli tutto il gruppo ed altre sculture adrianee di Cirene (v. cirene, p. 684). Non si vede inoltre come possa essere considerato caratteristico dell'età adrianea il sostegno in forma d'aquila (Muthmann), e lo stesso riferimento di Z. alla scuola di Afrodisiade (Squarciapino) si raccomanda solo al nome simile a quelli di Zenas e Zenon frequenti tra quegli scultori. In realtà, la lavorazione entro un blocco di dimensioni eccezionali sorprende nel II sec. d. C., ed anche altri elementi come il rapido impressionismo nelle piume dell'aquila, il senso del colore nei riccioli della chioma e le stesse forme piene e carnose, suggeriscono una datazione più alta. Il confronto più vicino sembra essere con la scultura greca delle isole nell'ultimo ellenismo.
Bibl.: E. Ghislanzoni, in Not. arch. del Min. delle Colonie, II, 1916; G. Bagnani, in Journ. Hell. St., XLI, 1921, p. 240; L. Mariani, in Notiz. arch. del Min. delle Colonie, III, 1922, p. i ss.; P. E. Arias, in Riv. Ist. Arch. St. Arte, IX, 1942, p. 98 ss.; M. Squarciapino, La scuola di Afrodisia, Roma 1943, p. 35 ss., tav. IX; F. Chamoux, in Bull. Corr. Hell., LXXI, 1947, p. 371 ss.; M. Bieber, in Thieme-Becker, XXXVI, 1947, p. 459, s. v.; Ch. Picard, Manuel, II, pp. 302; 429; 433, n. i; G. Lippold, Handb., III, i, Monaco 1950, p. 232; F. Muthmann, Statuenstützen, Heidelberg 1951, p. 55; 138; G. M. A. Richter, Three Critical Periods in Greek Sculpture, Oxford 1951, p. 47; E. Paribeni, Catalogo delle sculture di Cirene, Roma 1959, p. 78 ss., n. 185, tav. 106; L. Beschi, in Memorie dell'Istituto veneto di scienze lettere ed arti, XXXIII, 2, 1962, p. 75.