zenit (cenìt)
Con questo termine - in D. nella forma cenìt (Pd XXIX 4) - si indica il punto della sfera celeste che si trova sulla verticale di un osservatore posto sulla terra. Si tratta quindi del punto d'intersezione tra la sfera celeste e l'asse dell'orizzonte di detto osservatore. Nel caso in cui due punti diametralmente opposti della sfera celeste si trovano da una parte e dall'altra dell'orizzonte, come, ad esempio, i punti occupati dal sole e dalla luna sullo zodiaco quando i due astri sono in opposizione - il che può verificarsi soltanto al momento dell'equinozio - lo z. funge in qualche modo da punto di equilibrio, come quello del giogo di una bilancia (Pd XXIX 1-7).
Qualsiasi punto terrestre ha un proprio z. e a tutti i punti terrestri che presentano medesima latitudine corrispondono, sulla sfera celeste, z. dislocantisi lungo un cerchio alla medesima latitudine. Ciò consente a D., in Quaestio 55, di usare una formula concisa che fa dello z. un cerchio, in modo da designare, sulla sfera terrestre, il cerchio dell'equatore e quello polare artico, facendo riferimento ai cerchi corrispondenti proiettati sulla sfera celeste.