Zenjidi
Dinastia turcomanna di origine militare servile, regnante sulla Siria e su parte della Gezira irachena dal 1127 al 1222. Ne fu eponimo Zenji (m. 1146), che ascese i ranghi della corte selgiuchide fino a diventare governatore di quello che sarebbe stato il nucleo del suo regno, al quale egli aggiunse nuovi territori profittando della crisi del califfato abbaside e del sultanato selgiuchide e combattendo i crociati (1144, presa di Edessa). Alla sua morte, il regno fu diviso fra i figli Saif al-Din, che ebbe i domini iracheni, e Nur al-Din, che ebbe la Siria. Quest’ultimo contese l’Egitto, dove il califfato fatimide giungeva alla sua fine, ai signori crociati, ottenendone nel 1171 la signoria nominale grazie al suo luogotenente Salah al-Din (Saladino). Si volse poi a conquistare i territori iracheni, sottraendoli ai figli del fratello, ma alla sua morte gli Z. siriani, incalzati dal potere crescente di Salah al-Din, furono assorbiti dal ramo iracheno. Gli Z. di Mossul furono a loro volta attaccati ripetutamente da Salah al-Din, finché, dopo il 1185, dovettero riconoscere la sovranità degli Ayyubidi. La fine della dinastia venne con la reggenza di Badr al-din Lu’lu’, mamelucco dell’ultimo zengide, Arslan Shah, il quale prese il potere alla morte di questi (1222), fino all’invasione mongola.