Vedi ZENONE dell'anno: 1966 - 1966
ZENONE (Ζήνων, Zeno)
Tre filosofi ebbero questo nome. Il più antico è Z. di Elea, scolaro di Parmenide vissuto agli inizi del V sec. a. C., del quale, nonostante la vaga indicazione del nome sui ritratti, non sembra che ci sia stata tramandata l'immagine. Il più celebre è lo stoico, nativo di Kition a Cipro (331?-264 a. C.), fondatore della scuola filosofica della Stoà. Il terzo è l'epicureo, nativo di Sidone, vissuto nel I sec. a. C.
In generale gli studiosi propendono ad attribuire le repliche esistenti allo Z. stoico, indubbiamente più noto; sette repliche del tipo epigraficamente documentato in un bustino bronzeo ercolanese ed in un'erma della Collezione Farnese di Napoli provano indubbiamente la diffusione del ritratto. La testa, piuttosto quadrata, la barba folta e con taglio obliquo, il naso forte, richiamano un tipo semitico che può corrispondere sia al filosofo stoico che all'epicureo. Non sembra persuasiva l'identificazione dello stoico in una statuetta bronzea seduta di filosofo (Londra), di cui restano altre quattro repliche. Tale identificazione fu proposta dal Lippold che si basava sul particolare del pugno chiuso, che Cicerone, attribuiva allo Z. stoico. La datazione dell'archetipo logicamente oscilla; chi vede lo stoico nel tipo ercolanese è tratto ad attribuire l'archetipo al 280 a. C., cioè a farlo contemporaneo del Demostene (v.); chi invece vi scorge l'epicureo, fondandosi sulla provenienza della villa pisoniana ercolanese, nota per la tendenza dei proprietari all'epicureismo (che è però tutt'altro che assoluta), colloca l'archetipo intorno al 70-60 a. C. e cioè vicino al Posidonio per il rendimento calligrafico e piuttosto superficiale della chioma e della barba e per la riduzione notevole dei volumi.
Bibl.: J. J. Bernoulli, Gr. Ik., I, p. 119; II, p. 135 ss.; G. Lippold, in Röm. Mitt., XXXIII, 1918, p. 18 s.; F. Poulsen, Ikon. Misc., Copenaghen 1921, p. 153; L. Laurenzi, Ritratti greci, Firenze 1941, p. 133, n. 105; K. Schefold, Bildnisse der ant. Dichter, Redner u. Denker, Basilea 1943, pp. 108, n. 2-4; 146, n. 2; 209; G. M. A. Richter, The Portraits of the Greeks, Londra 1965, I, p. 108 ss.; II, p. 186 ss.; III, p. 251 ss.