ZENZELINO dei Cassani (Zenzelinus de Cassanis; Jesselin, o Gancelin de Cassagnes)
Canonista francese, forse oriundo della diocesi di Cahors. Chierico già prima del 1311, insegnò da quell'anno diritto canonico nell'università di Montpellier, e fu assessore dei consoli di quella città. Un incidente occorsogli, in quest'ultima veste, col luogotenente del siniscalco di Beaucaire rappresentante del re di Francia (1317), sebbene finito per lui con le più onorevoli riparazioni, pare lo abbia indotto ad abbandonare Montpellier. Nel 1318 lo si ritrova cappellano del card. Arnaldo de Via, nipote di Giovanni XXII, e in Avignone è probabile abbia ripreso l'insegnamento canonistico. Investito di numerosi benefici e fatto cappellano del pontefice, poté, come auditore delle cause del Palazzo apostolíco ed esecutore di rescritti concernenti la materia beneficiale, arricchire con l'esperienza forense le sue cognizioni scientifiche.
La rapida carriera pareva destinarlo all'episcopato; ma la speranza restò delusa, forse a causa di un infortunio occorsogli nella redazione del commentario delle Extravagantes (ce ne informa una lettera di Giovanni XXII, del 19 marzo 1327), dove, per eccessivo zelo, volle allargare i poteri del pontefice, in materia di dogma, al di là dei limiti postigli dalla tradizione. Il passo fu poi da lui modificato, e Z. conservò le cariche e i benefici fino alla morte, avvenuta in Avignone nel 1334.
La sua opera si riduce al Commentario del Liber Sextus, delle Clementine e delle Extravagantes di Giovanni XXII, poiché le brevi Distinctiones, viste da J. F. Schulte in un manoscritto di Praga, non sono probabilmente che un estratto da tale apparato. Il più antico è l'apparato al Sesto delle Decretali, la cui redazione definitiva non è però anteriore al 1317; non sembra abbia avuto grande successo, e non ebbe poi edizioni a stampa. Anche il Commentario delle Clementine (1323), anteriore di tre anni a quello di Giovanni d'Andrea, fu a quest'ultimo inferiore, e, pur venendo citato largamente, rimase anch'esso inedito. La fama di Z. è invece legata al commentario delle Extravagantes di Giovanni XXII (si dubita che lo stesso raggruppamento di queste dipenda dall'opera di Z.), anche perché J. Chappuis lo incluse, a lato delle Extravagantes, nell'edizione del Corpus iuris canonici (Parigi 1500) e dopo di allora fu ripubblicato nelle edizioni glossate. Nei suoi commentarî Z. rinvia largamente ai testi del diritto canonico e del diritto romano e ai principali autori, e, anche se l'apparato consiste generalmente in note brevi e scarne, rivela senza alcun dubbio il sicuro possesso della categoria e del metodo giuridico.
Bibl.: P. Fournier, J. de C., canoniste, in Histoire litt. de la France, XXXV, Parigi 1921, pagine 348-61.