ZEUXIS (Ζεῦξις)
2°. - Scultore greco attivo nel I sec. a. C.
Ha firmato una statua proveniente da Roma (Not. Scavi, 1902, p. 225 s.) poi al Metropolitan Museum di New York (Bull. of the Metrop. Museun of Art, 1910, p. 234 s.), che rappresenta un uomo ammantato. La figura, acefala, è stata interpretata come un originale ellenistico, databile tra il 150 ed il 100 a. C., rappresentante un filosofo, forse Carneade (Schefold). Da tempo però è stata avanzata l'ipotesi che si tratti di una copia romana (Lippold, Adriani), ed alcuni particolari iconografici come la piega a triangolo del chitone sotto il collo e il denso panneggio del mantello sulla spalla sinistra fanno pensare ad opere più tarde, come il Posidonio (v.); sembra inoltre che il personaggio reggesse con la sinistra una cetra e sarebbe quindi un poeta (Richter). I caratteri apicati dell'iscrizione non sono più antichi del I sec. a. C. (Meritt).
Bibl.: G. Lippold, Griech. Porträtstatuen, Monaco 1912, p. 83 s., fig. 21; G. M. A. Richter, in Am. Journ. Arch., XXIX, 1925, p. 159; id., in P. Arndt-F. Bruckmann, Griech. u. Röm. Porträtas, Monaco 1930, tavv. 1121, 1122; K. Schefold, Die Bildnisse der antiken Dichter, Redner u. Denker, Basilea 1943, pp. 146; 213, figg. 1, 3; A. Adriani, Sculture monumentali del Museo di Alessandria, Roma 1946, p. 21; G. M. A. Richter, Three Critical Periods in Greek Sculpture, Oxford 1961, pp. 45; 49, fig. 98, con osservazioni epigrafiche del Meritt; M. Bieber, The Sculpture of the Hell. Age, New York 1961, p. 163, figg. 694, 695; G. M. A. Richter, The Sculpture a. Sculptors of the Greeks, New Haven 1962, pp. 108; 146, fig. 339, 445.
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