Zhang Zuolin
Generale cinese (Haicheng, Liaoning, 1875-Shenyang, Liaoning, 1928). Fece parte di un gruppo di banditi, detti Hungutse («baffi rossi»), che si allearono al Giappone contro la Russia nella guerra russo-giapponese degli anni 1904-05. Per ricompensarlo dei servigi resi, i giapponesi ottennero per lui dal viceré cinese della Manciuria una carica militare. In questa egli si distinse per il suo coraggio e raggiunse il grado di generale di divisione. Scoppiata la rivoluzione del 1911, assunse il controllo delle tre province mancesi e seppe mantenerlo a dispetto dello stesso governo centrale, divenendo alla fine dittatore virtuale (fu uno dei «signori della guerra») di tutta la Cina del Nord e presidente della Repubblica. Dovette ritirarsi da Pechino nel 1928, dinanzi all’avanzata nazionalista dal Sud. Mentre rientrava in Manciuria cadde vittima di un attentato dinamitardo, attribuito ai comandi dell’armata giapponese del Guandong, che miravano a impedirgli di interrompere la politica filogiapponese e di sottomettersi al governo di Nanchino.