ZINCO (XXXV, p. 946; App. II, 11, p. 1137)
Il mercato dello z. ha avuto nel decennio 1948-57 un andamento assai simile a quello del piombo, dal momento che anche per questo metallo sono stati gli acquisti governativi per le riserve strategiche effettuati dagli S. U. A. nel 1954 e nel 1955 a sostenere i prezzi assorbendo le giacenze americane che ammontavano a quasi 200 mila t e gravavano sul mercato indebolendone i corsi. Il programma lanciato dal presidente Eisenhower per proteggere la produzione nazionale contemplava l'acquisto di 300 mila t di z. entro il giugno 1955 (si veda piombo, in questa App.). Contemporaneamente anche la domanda industriale americana aveva una buona ripresa, mentre in Europa essa era decisamente in aumento. Venuto a mancare da una parte il sostegno degli acquisti per le scorte governative americane e continuando dall'altra la produzione mondiale ad espandersi, anche lo z. si è trovato in eccedenza, come il piombo, mentre rallentava il ritmo della domanda industriale sia da parte degli S. U. A., sia da parte dei paesi dell'Europa Occidentale in genere.
Nel 1957 i prezzi si indebolivano e ritornavano ai livelli di tre anni prima; d'altronde la prosperità delle industrie minerarie del piombo e dello z. nel 1954, 1955 e 1956 era stata del tutto artificiosa e gli S. U. A., dopo aver forzato per tre anni l'espansione della produzione mondiale, ripiegarono su un sistema meno costoso per proteggere i produttori nazionali, ossia su maggiori dazî doganali. Anche all'estero la produzione di z. e di piombo era stata aumentata dal momento che il governo degli S. U. A. aveva pure proceduto ad acquisti di questi due metalli contro prodotti agricoli in eccedenza. Se lo scopo principale di tali transazioni era quello di trovare uno sbocco per le giacenze agricole, al tempo stesso esse contribuivano a rafforzare il sostegno offerto dagli S. U. A. tanto ai produttori nazionali di z. quanto a quelli esteri. Di conseguenza la produzione degli altri paesi cominciò a rappresentare una maggior minaccia per la prosperità delle miniere americane di quanto non lo costituisse prima che venisse introdotto questo programma di sostegno.
A fine 1957 le scorte di z. presso i produttori erano salite negli S.U.A. a 146.800 t dalle 71.300 t della fine del 1956, mentre quelle presso i consumatori scendevano nel medesimo periodo di tempo da 91.400 t a 80.000 t. Le importazioni americane, che nel 1956 si erano svolte ad una media di circa 58.000 t mensili, nel primo semestre del 1957 salivano a una media di 68.000 t mensili, per poi scendere al di sotto delle 58.000 t mensili negli ultimi sei mesi del 1958. Per contro, nell'Europa Occidentale le importazioni hanno continuato a salire, sebbene la Svezia e qualche altro paese abbia importato meno. Ma in seguito al declino delle importazioni americane di metallo, il volume del commercio è risultato nel 1957 inferiore rispetto al 1956. Il Congo Belga e la Repubblica federale tedesca sono stati fra i pochi paesi produttori le cui esportazioni abbiano superato quelle dell'anno precedente.
Come si è detto, la produzione mondiale di z. si è progressivamente accresciuta nel decennio 1948-57, salendo da 1.770.000 t a 2.790.000. Solo nel 1954 si è avuta una lievissima contrazione (2,47 milioni di t contro 2,48 milioni nel 1953). Fra i maggiori paesi produttori, gli Stati Uniti, il Canada, il Messico e il Perù hanno tutti segnato dei regressi. In particolare gli Stati Uniti nel 1952 producevano oltre 604.200 t, mentre negli anni successivi non raggiungevano neppure le 500.000 t. Il Canada e il Messico toccavano il loro massimo nel 1955, mentre per il Perù si aveva una produzione di primato nel 1956. Il lieve aumento registrato nel 1957 va attribuito all'espansione verificatasi in Giappone e in Italia e in altre produzioni minori, quali quelle della Repubblica federale tedesca, della Svezia, della Iugoslavia e della Bulgaria.