ZIDANE, Zinedine
Di famiglia algerina, originaria della Cabilia, emigrata in Francia all'inizio degli anni Sessanta, Zidane è nato nel quartiere La Castellane di Marsiglia, dove ha fondato una scuola di calcio per togliere i bambini poveri dalle strade. La sua prima squadra è stata il Cannes, da cui in un crescendo di carriera è passato al Bordeaux, imposto dal tecnico Roland Courbis. Dotato di fisico da stopper e di talento, con il Bordeaux affina il repertorio e pilota la squadra dall'Intertoto alle finali della Coppa UEFA 1995-96, persa contro il Bayern (0-2, 1-3); memorabile, nelle semifinali, la rimonta inflitta al Milan di Capello (0-2 all'andata, 3-0 al ritorno). In nazionale debutta nel 1994, proprio a Bordeaux, nell'incontro Francia-Repubblica Ceca: entra al 63′ sullo 0-2, segna una doppietta e firma il 2-2. Nell'estate del 1996, su consiglio di Michel Platini, la Juventus lo acquista per sette miliardi e mezzo. Comincia, così, l'epopea bianconera, segnata da due scudetti e da due finali di Champions League. Zidane diventa il faro dei bianconeri e il simbolo della Francia, con la quale si laurea campione del Mondo nel 1998 a Parigi (3-0 al Brasile, con una sua doppietta) e campione d'Europa nel 2000 a Rotterdam (2-1 all'Italia, con il golden gol di Trezeguet). Non teme confronti, anche se ha il limite di tirare poco e, di conseguenza, segnare poco. Ogni tanto, inoltre, perde il controllo dei nervi, come nella gara Juventus-Amburgo della Champions League 2000-01 (1-3), allorché rifila una testata a Kientz e viene espulso, rimediando, da parte dell'UEFA, una maxi-squalifica di cinque giornate. Nel 2001 si trasferisce al Real per la cifra più alta mai pagata per un giocatore: 150 miliardi di lire. Suo il gol decisivo nella finale di Champions League 2002.