ROŽESTVENSKIJ, Zinovij Petrovič
Ammiraglio russo, nato l'11 novembre 1848, morto a Pietroburgo il 14 gennaio 1909. Entrato alla scuola navale nel 1865, si specializzò negli studî sull'artiglieria di marina. Nel 1877-78, col grado di capitano di corvetta, partecipò alla guerra russo-turca e si comportò valorosameme a Odessa e a Costantinopoli. Da capitano di fregata (1885) e da capitano di vascello (1892) ebbe lunghi periodi di comandi navali. Con quest'ultimo grado fu addetto anche all'ambasciata di Londra. Nel 1898 fu promosso contrammiraglio e negli anni successivi fu nominato direttore generale dell'artiglieria navale. Ebbe quindi il comando di una divisione della squadra russa del Baltico, e ovunque diede prova di ardimento, fermezza, abnegazione. Capo di stato maggiore generale della marina, nel 1904 fu promosso al grado di viceammiraglio e nello stesso anno ottenne il comando della seconda squadra russa del Baltico, destinata a recarsi nell'Estremo Oriente per tentare la liberazione di Porto Arthur dall'assedio giapponese. Il R. aveva allora 56 anni, era nella pienezza delle sue facoltà fisiche e intellettuali e si trovava in grado di tentare le più difficili imprese. Ma il compito affidatogli presentava veramente enormi difficoltà, anche a prescindere dalle deficienti qualità della squadra navale destinata al suo comando. La flotta russa lasciò le acque del Baltico nell'autunno del 1904 e, parte girando per il Capo di Buona Speranza, parte attraversando il Canale di Suez, si riunì nuovamente nei pressi di Sumatra e nel maggio 1905 entrò nel Canale di Corea. Nella battaglia di Tsu shimb (27 maggio 1905) la flotta russa fu completamente sconfitta da quella giapponese comandata dall'ammiraglio Togo. Numerosi episodî di valore si verificarono anche su varie unità russe e almeno l'onore di quella marina fu salvo. Il viaggio dalla Russia al Giappone che, nonostante l'immensa distanza e le notevoli difficoltà, fu superato, è certo l'esempio più rischioso d'impresa logistica che sia mai stata compiuta nel campo marittimo. E fu notevole merito del R. quello di tenere riunita fino all'ultimo momento un'accozzaglia di navi tanto disparate, armate da un personale raccogliticcio, poco addestrato e, quel che è peggio, conscio della inevitabile sconfitta. Il R., ferito gravemente fino dall'inizio della battaglia, fu fatto prigioniero dai Giapponesi. Ritornato in patria dopo la pace, ebbe a subire un processo, ma fu assolto non essendo stata provata alcuna sua colpa.