zoccolo L’unghia del 3° dito dei cavalli e degli altri Equidi; anche le unghie del 3° e del 4° dito dei Bovini e degli altri Artiodattili.
Negli Equidi lo z. è costituito dalla gigantesca unghia del 3° dito, l’unico funzionante in ciascuna delle 4 zampe. Perciò l’intero peso del corpo poggia sui quattro z. (o ungulae) che funzionano da piedi (unguligradi). Lo z. tra le formazioni cornee ungueali appartiene alla categoria degli unghioni. La lamina ungueale o unguis, che è spessa e resistente, e situata verticalmente (incurvata trasversalmente intorno all’estremità del dito), si denomina parete o muraglia dello z.; la suola dell’unghia, subunguis, è rappresentata da uno strato corneo spesso che posteriormente accoglie il polpastrello, rivestito anche di uno strato corneo, il cosiddetto fettone. Provvede allo sviluppo dello z. il letto dell’unghia, detto anche organo cheratogeno; questo è suddiviso dagli anatomisti veterinari in cercine perioplico, cercine coronario e tessuto podofilloso o podofillo, che corrispondono nella superficie interna della muraglia al solco perioplico, al solco coronario e al cheratofillo. Il derma della suola e del fettone, sollevato in minute papille filiformi, assume un aspetto vellutato (tessuto podovilloso).
Negli Artiodattili, che sono i più numerosi degli Ungulati attuali, gli arti poggiano sul terreno con le estremità del 3° e 4° dito accoppiate (paridigitati), funzionalmente corrispondenti al 3° dito degli Equidi che sono Perissodattili (imparidigitati). Le dita degli Artiodattili sono fornite di unghie, anch’esse denominate z., in quanto nella forma e nelle funzioni simili allo z. degli Equidi, ma nella struttura analoghe a unghielli. Infatti la lamina ungueale, diritta, è in questi z. compressa e appuntita con punta orientata in dentro verso l’asse dell’arto, in modo da combaciare con la punta dell’altro unghione. Il polpastrello delle dita, più o meno esteso dietro la suola, è rivestito come nello z. da uno strato corneo.