SZITNYAI, Zoltán
Romanziere ungherese, nato a Selmecbánya il 27 maggio 1893. Dopo aver studiato diritto presso l'univ. di Budapest, divenne funzionario alla prefettura di Győr. Dal 1928 visse a Budapest come giornalista e scrittore. Dopo l'avvento del comunismo fu per quattro anni in carcere; appena dimesso, riuscì a fuggire all'estero. Vive attualmente a Salisburgo.
Fondamentalmente pessimista, è portato a rilevare sopramttutto, con tinte fosche, le disarmonie della vita, differenziandosi dagli altri narratori ungheresi per il suo atteggiamento critico, pungente e spesso amaro. Copiosissima è la sua produzione: Bolondok tornya ("La torre dei pazzi", 1928), Élni akarok ("Voglio vivere", 1929), Tánc ("Danza", 1938), A Kegyelmes Úr rokona ("Il parente di Sua Eccellenza", 1940), Ezüsthíd ("Ponte d'argento", Cleveland, s. a.), Őrzők a vártán ("Sentinelle all'erta", ricordi autob., Bruxelles 1957), Egyszer volt ("C'era una volta", ivi 1959).