ZOPYROS (Zopyrus)
Toreuta greco vissuto nel I sec. a. C.
È ricordato da Plinio tra i cesellatori del tempo di Pompeo, autore di due coppe sulle quali erano rappresentati i giudici dell'Areopago ed il giudizio di Oreste per l'uccisione della madre; l'opera di Z. era stata valutata 1.200.000 sesterzi (Plin., Nat. hist., xxxiii, 156). L'ispirazione classicheggiante di Z., forse da un originale pittorico della fine del V sec. a. C., si può probabilmente dedurre dalla coppa d'argento di Palazzo Corsini, rinvenuta dal Winckelmann nel 1759 al porto di Anzio e avvicinata da G. Hafner all'opera di Z.: vi è rappresentata Atena nell'atto di deporre il voto decisivo nell'urna, alla presenza di Oreste, delle Eumenidi e di altri personaggi (v. anche timanthes).
Bibl.: J. Overbeck, Schriftquellen, n. 2167; S. Reinach, Rép. Rel., III, p. 223; S. Ferri, Plinio il Vecchio, Roma 1946, p. 47; G. Hafner, Iudicium Orestis, in 113. Berliner Winckelmannspr., Berlino 1958; v. anche oreste.