zucca
D. adopera il termine (" capo ") con evidente intento spregiativo, trattandosi del lusingatore Alessio Interminelli (Ed elli allor, battendosi la zucca: / " Qua giù m'hanno sommerso le lusinghe / ond'io non ebbi mai la lingua stucca ", If XVIII 124, in rima anche con Lucca).
" Qui mess. Alessio... parla lucchese: ché chiamano il capo zucca dileggiatamente ", dice l'Ottimo; ma, come osservano i commentatori (cfr. per es. Tommaseo), quest'uso metaforico è esteso a tutta l'Italia.
Lucca è presente anche nell'altro solo esempio di rima in -ucca: Pg XXIV 35-39 Lucca / Gentucca / pilucca.