zuffa
Il vocabolo ricorre tre volte nell'Inferno, in rima aspra e difficile (muffa, scuffa, attuffa, buffa, rabuffa) e in contesti di carattere fortemente realistico, e due volte nel Fiore. Significa " lotta ", " scontro ", " baruffa ".
Una prima occorrenza è in If VII 59, a proposito degli avari e prodighi che, percorrendo in senso opposto, voltando massi, le due metà del cerchio, sono costretti per l'eternità a cozzare gli uni contro gli altri: Mal dare e mal tener lo mondo pulcro / ha tolto loro, e posti a questa zuffa. Ritroviamo il vocabolo nell'episodio dei Malebranche, quando Calcabrina, stizzito per la beffa giocatagli da Ciampolo, complice involontario lo spavaldo e poco accorto Alichino, si augura che Ciampolo scampi, per aver ragione di azzuffarsi con Alichino: Irato Calcabrina de la buffa, / volando dietro li tenne, invaghito / che quei campasse per aver la zuffa (XXII 135). Con lo stesso senso z. appare nel Fiore: durante la battaglia tra Sicurtà e Paura, altri personaggi (Schifo, Franchezza, Pietà, Vergogna, Diletto, Ben Celare, Ardimento) si uniscono ai contendenti e danno luogo a una mischia accanita: E gli altri, ch'eran tutti lassi e vani, / ciascun si levò suso, e sì s'afferra, / a quella zuffa, come fosser cani (CCXIII 14). Si aggiunga a questi esempi il passo del Fiore in cui la Vecchia ricorda le aspre rivalità sorte una volta a causa della sua bellezza: Per tutto 'l mondo i' era ricordata, / com'io t'ho detto, de la mia bieltade, / e molte zuffe ne fur cominciate, / e molta gente alcun'ora piagata (CXLVII 3).
Il sintagma ‛ far z. ', con valore di " far combattimento, contrasto ", allude alla lotta metaforica che si genera fra l'alito emanante dalla muffa ‛ appastata ' di sterco sulle ripe della seconda bolgia, e gli organi della vista e dell'odorato: Le ripe eran grommate d'una muffa, / per l'alito di giù che vi s'appasta, / che con li occhi e col naso facea zuffa (If XVIII 108): " facea schifo a vedere e a sentire " (Tommaseo). Per il Torraca il che si riferisce invece a muffa: " la muffa dava fastidio agli occhi con la tinta, al naso col fetore ".