Vedi ZUGLIO dell'anno: 1966 - 1997
ZUGLIO (v. vol. VII, p. 1290)
Per la fase preromana, recenti indagini hanno consentito nuove osservazioni, oltre che sulla presenza dei Celti Carni, anche su quella di Veneti, documentata archeologicamente fin dall'VIII sec. a.C. e confermata dalla presenza di iscrizioni venetiche (sia pure di difficile lettura) osservate su frammenti di ceramica e soprattutto su una laminetta bronzea (databile fra IV e II sec. a.C.) rinvenuta nella non lontana Verzegnis. Fra le testimonianze celtiche della zona, particolare importanza hanno le armi rinvenute a Lauco (II-I sec. a.C.), fra cui spiccano spade piegate ritualmente.
Per quanto riguarda l'area centrale, sono da segnalare alcune precisazioni sui resti delle case individuate sotto il foro, precedenti alla sistemazione monumentale del sito: sembra si tratti di strutture databili ai primi tempi dell'occupazione romana, ma costruite su più antiche strutture indigene. Sulla costruzione del foro stesso, e in genere sulla monumentalizzazione della città, una serie di iscrizioni sembra confermare il ruolo rilevante svolto dalla dinastia giulio-claudia.
Al primo impianto di età presumibilmente augustea (costituito dal Tempio della Triade Capitolina e dalla piazza porticata) si aggiunse successivamente una basilica a due piani: scavi recenti hanno evidenziato, fra l'altro, la particolare rilevanza della scalinata che conduce al piano superiore.
Di notevole interesse è il nuovo Museo Civico Archeologico, in cui sono conservati numerosi reperti tornati alla luce (sia in occasione di rinvenimenti casuali sia in organiche campagne di scavo) a partire dal Settecento. Vanno ricordate fra l'altro alcune sculture in bronzo, di recente restaurate; un amorino, una imago clipeata, un ritratto maschile. L'imago clipeata, in particolare, si impone all'attenzione soprattutto per la bella decorazione vegetale del bordo del clipeo, in cui sono inseriti anche piccoli gorgòneia; il ritratto, noto da tempo (v. vol. VII, p. 1290, fig. 1420) e lungamente ritenuto di incerta collocazione cronologica, sembra ora databile intorno alla metà del I sec. d.C.
Bibl.: M. Mirabella Roberti, Iulium Carnicum centro romano alpino, in Aquileia e l'arco alpino orientale. Atti della VI settimana di studi aquileiesi, 1975 (Antichità Altoadriatiche, 9), Udine 1976, pp. 91-101; M. Rigoni, Indagini archeologiche a Zuglio dopo il terremoto del 1976, in Studi tolmezzini (Antichità Altoadriatiche, 20), Udine 1981, pp. 15-37; F· Mainardis, Regio X. Venetia et Histria. Iulium Carnicum, in Supplemento Italica, n. s., xii, Roma 1994, pp. 67-150; G. Rosada, La cosiddetta basilica forense di Iulium Carnicum. Una nota per la rilettura, in B. M. Scarti (ed.), Studi di archeologia della Regio X in ricordo di M. Tombolani, Roma 1994, pp. 399-410; G. Bandelli, F. Fontana (ed.), Iulium Carnicum centro alpino fra Italia e Norico della protostoria all'età imperiale. Convegno di Arta Terme 1995, in corso di stampa.
(Red.)