ZUHAIR ibn Abī Sulmà
Poeta arabo preislamico, del sec. VI d. C. Apparteneva alla tribù dei Muzainah, ma nacque e visse tra quella dei Ghaṭafān, e a uomini e fatti dei Ghaṭafān si connettono molte fra le poesie che vanno sotto il suo nome, compresa la famosa mu‛allaqah (v. mu'allaqāt).
Questa sarebbe stata composta da Z. per celebrare la magnanimità di due capi dei Ghaṭafān, che avevano preso su di loro il pagamento del prezzo del sangue per i caduti in una guerra fratricida fra due rami della tribù, la celebre "guerra di Dāḥis". È notevole, nella seconda parte del carme di Z., il prevalere, più di quanto appaia negli altri poeti preislamici, dell'elemento sentenzioso, esprimente una virile e pacata etica di saggezza e rassegnazione al destino. Lo Z. è tipico rappresentante di una intera famiglia di poeti: celebre poeta fu suo figlio Ka‛b, poetessa la nipote al-Khansā'; egli stesso fu rāwī o rapsodo del poeta Aws ibn Ḥagiar, di cui subì l'influenza nella tecnica e nelle fonti d'ispirazione. Del suo divano esistono tre recensioni, di cui solo l'ultima, che rappresenta un testo abbreviato, è stata edita a stampa.
Bibl.: K. Dyroff, Zur Geschichte der Überlieferung des Zuhairdiwans, Monaco 1892; F. Krenkow, in Encycl. de l'Islām, ed. francese, IV (1934), pp. 1306-1307.