ZULU (Ama-zulu)
Gruppo di Bantu meridionali dell'est. Si trovano esclusivamente nel Natal, ma sono originarî della parte orientale dell'Africa equatoriale. Di là discesero a poco a poco nei secoli XVI e XVII, scacciando gli Ottentotti davanti a sé. Tale marcia fu arrestata dai Monti dei Draghi, confine occidentale, ancor oggi, del loro paese. Il limite di questo, a nord, è dato dalla Baia di S. Lucia; a sud, dalla foce del Tugela. Gli Zulu odierni rappresentano l'amalgama delle varie tribù vinte dal capo Ciaka nella prima metà del sec. XIX (v. zululand). Vivono divisi in clan organizzati su base patrilineare. Ogni individuo porta in aggiunta al suo nome quello del clan a cui appartiene. Sono poligami, con l'obbligo per ogni uomo di scegliersi le spose fuori del proprio clan. Posseggono un gran numero di capre, pecore e buoi, usati come moneta nell'acquisto delle mogli. Non hanno villaggi, ma solo kraal o gruppi di capanne emisferiche, residenza di una famiglia, disposte a cerchio attorno al recinto, pure circolare, del bestiame bovino. Ogni capanna ospita una delle mogli del capofamiglia. L'abito maschile consiste in una copertura anteriore e una, più grande, posteriore fatte di pelle bovina con pelo, sospese con un legaccio alla cintola; quello femminile di un rozzo gonnellino di cuoio. I capelli, nelle donne sposate, sono disposti sul dietro in una tipica pettinatura a forma troncoconica. La loro economia è basata quasi esclusivamente sulla pastorizia, l'agricoltura e la caccia. Il bestiame offre loro latte, usato inacidito, e pelli per i vestiti e gli scudi. La carne bovina è mangiata solo in grandi occasioni, come matrimonî e funerali. Coltivano soprattutto mais e dura. Mentre il bestiame è curato con rigorosa esclusività dagli uomini, i lavori agricoli, anche i più pesanti, sono lasciati alle donne. Esse pure devono fabbricare la birra di cui si fa gran consumo nelle feste matrimoniali e nelle danze. Nella vita collettiva e privata degli Zulu hanno grande importanza i medici stregoni, uomini o donne che siano. Essi fanno sortilegi, indicano i rimedî nei malanni, scoprono le cause delle morti, conoscono i terreni più adatti per la caccia, ecc.
Gli Zulu sono abituati a un rigido senso di disciplina, sia nella famiglia sia nella tribù. Ammettono un dio, Umkulumkulu, al tempo stesso primo uomo e creatore di tutto, ma non gli prestano nessun culto; quindi non hanno né templi, né idoli, né altari. Un antenato di valore, defunto da tempo, può divenire un umkulumkulu di second'ordine. Non hanno idea di scrittura e non sanno contare oltre il dieci, usando le dita. Anche la musica ha presso di loro scarsa importanza sebbene abbiano diversi strumenti musicali. Sono circa 17.000 individui, oggi forse in aumento.
Bibl.: J. Ch. L. Alberti, Die Kaffern an der Südküste von Afrika, Gotha 1915; A. T. Bryant, Olden Times in Zululand and Natal, Londra 1929; G. Fritsch, Die Eingeborenen Südafrikas, Breslavia 1872; F. Luschan, Bericht über eine Reise in Südafrika, in Zeit. für Ethnologie, XXXVIII, Berlino 1906; G. W. Stow, The Native Races of South Africa, Londra 1905; L. Cipriani, Gli Zulu, Firenze 1932.
Lingua. - La lingua zulu appartiene alla grande famiglia delle lingue bantu (v.) ed è molto affine allo xosa o cafro (v. cafri: Lingua). Secondo J. H. Johnston, lo zulu non differisce dal cafro più di quanto differisca lo scozzese dall'inglese meridionale; sono stati specialmente gli eventi politici sudafricani che hanno dato allo zulu un'importanza considerevole a cominciare dalla seconda metà del secolo XIX.
La distinzione delle classi caratteristica del bantu è portata alla massima perfezione. Anche i pochi nomi di animali che appartengono alla prima classe hanno un plurale diverso da quello dei nomi di persona (o- e non aba-) e che concorda con quello di alcuni nomi di parentela: p. es., u-nina "madre" pl. o-nina (il prefisso della prima classe è al singolare umu-, ma nello zulu è molto spesso contratto in u-). Nella fonetica la zulu possiede (al pari del chwana e del thonga) le laterali hl, dhl, tl, tlh: p. es., zulu -hlanu "5" cfr. chwana -tlhano, ma herero -tano, venda -tanu, suaheli -tano, nyania -tanu; zulu in-dhlovu "elefante" cfr. chwana tlou, suaheli n-dovu, ganda en-jovu.
Bibl.: A. T. Bryant, A Zulu-English Dictionary, Pinetown 1905; J. W. Colenso, First Steps in Zulu-Kaffir, Pietermaritzburg 1903; C. Roberts, A Zulu Manual or Vade Mecum, Londra 1900; P. A. Stuart, Zulu Grammar, ivi 1907; W. Wanger, Scientific Zulu Grammar, ivi 1927 (fondamentale); C. M. Doke, Phonetics of the Zulu language, ivi 1926 (molto importante).