ZUNGARIA (fr. Djoungarie; ted. Dsungarei; ingl. Dzungaria ovvero Sungaria; A. T., 97-98)
Regione settentrionale del Turkestan Cinese o Sin-kiang. Il nome, del mongolo jä'un "sinistra", ghar "mano", serve a indicare l'ala orientale dei Mongoli occidentali, che compaiono nella storia verso la metà del sec. XVII (v. mongoli, XXIII, p. 664). La regione è formata da un altipiano limitato a S. dalle pendici settentrionali dei monti T'ien-shan e a N. dalle creste dell'Altai mongolo. Questa depressione si divide in due rami, uno a N. tra le ultime pieghe dell'Altai, a un'altezza media di 500 m. s. m l'altro a S. ai piedi del T'ien-shan, a un'altezza media di 300 m. s. m. È una regione di steppe, in gran parte sterili, le cui sole zone abitabili sono le serie di oasi ai piedi del T'ien-shan, una stretta zona del versante meridionale dell'Altai e la parte NO. limitata dai laghi Ebi, Telli ed Ulungur. Il clima è più dolce che in Mongolia, il periodo estivo è più lungo, di guisa che è possibile la coltura di grano, orzo, sorgo, cotone, riso, granturco, sesamo, papavero, tabacco, meloni e piante da frutto varie, non però quella del gelso. L'erba riveste i terreni oltre i 500 m. s. m.; foreste di conifere si addensano sui fianchi delle colline. La fauna comprende cammelli selvatici, antilopi, cervi, tigri.
Questa regione è stata chiamata dai Cinesi Pe-lu, la "via" (lu) del "Nord" (pe), poiché di fatto la popolazione si addensa soltanto lungo le tappe di una delle principali vie che congiungevano la Cina all'Occidente. Dopo varie vicende un effimero impero mongolo, debolmente sostenuto dai Russi, fu definitivamente distrutto dai Cinesi verso la metà del sec. XVIII (v. mongoli). Il ripopolamento graduale fu arrestato una seconda volta dalla grande rivolta musulmana del 1853-1872.
Le città principali della regione sono Urumchi (vedi; in cinese Ti-hwa), con 50.000 ab., capitale del Sin-kiang, e Ku-ch'eng (ovvero K'i-ch'ai hsien), importante centro commerciale al quale le carovane cinesi portavano dalla Cina tè, zucchero, seta, porcellane, ecc., esportandone pelli, giada, pietre preziose, bestiame. Le cittadine sorte al centro delle oasi non sono che agglomerazioni di poche migliaia di abitanti, sviluppatesi attorno ai luoghi di tappa delle carovane. L'introduzione del traffico automobilistico nel Turkestan e il completamento della ferrovia russa di Semipalatinsk, hanno alterato profondamente le condizioni economiche della regione, gl'interessi della quale sembra che debbano oggi gravitare piuttosto verso la Russia che verso la Cina.