Vedi ZURIGO dell'anno: 1966 - 1973
ZURIGO (Turicum, Zürich)
Città della Svizzera, capoluogo del cantone omonimo, sviluppatasi dal sec. IX d. C. preceduta da un piccolo borgo celtico-romano, Turicum acquistò importanza con la migrazione degli Alamanni nel corso del V sec.; situata nella confluenza del Limmat con la Sihl all'estremità NO del lago di Zurigo.
musei. - 1. Schweizerisches Landesmuseum. - Il museo, inaugurato nel 1898, possiede collezioni, pervenute per acquisti e donazioni da tutta la Svizzera e anche dall'estero. È proprietà dello Stato ed è l'unico Museo Federale. Raccoglie antichità elvetiche di notevole valore storico o artigianale dalle origini fino al 1850, raggruppandole sistematicamente per regioni, per epoche e per forme di vita.
I pezzi archeologici più importanti sono della prima e della media Età del Ferro, provengono da Kesslerloch e da Schweizersbild (Cantone di Sciaffusa): un bastone cavo (Lochstab) di corno di renna inciso, suppellettili, armi d'osso, ecc. Tarda Età del Ferro: tombe a cista di pietra da Lenzburg (Cantone dell'Argovia), e una da Opfikon (Cantone di Zurigo); una porta lignea da Rosenhausen; attrezzi da pesca e da caccia, stuoie e tessuti, sezioni di strati archeologici. Antica e media Età del Bronzo: grondaia in ardesia di una casa, da Cazis (Cantone dei Grigioni). Tarda Età del Bronzo: una piroga lunga 10 m dell'isola di S. Pietro, Lago di Biel. Rinvenimenti degli stanziamenti costieri dei laghi alpini (Zürich-Alpenquai) e da Wollishofen. Prima Età del Ferro: rinvenimenti dei tumuli di Lunkhofen (Cantone di Argovia) e di Hemishofen (Cantone di Schaffusa). Età del Ferro: una tazza d'oro da Zürich-Altstetten. Borchie di cinture, elmi e vasi di bronzo, ornamenti e ceramiche dalle necropoli del Ticino. Tarda Età del Ferro: armi e suppellettili dalla stazione di La Tène sul lago di Neuenburg. Tomba di una giovane donna celtica da Dietikon (Cantone di Zurigo). Monete celtiche. Età romana: rinvenimenti degli accampamenti militari di Vindonissa presso Brugg (Cantone di Argovia), di Zurigo, ecc. Un elmo da Schaan (Liechtenstein). Un dittico del console Areobindo e una pisside con Adone; ornamenti d'oro e d'argento dai Cantoni di Argovia e di Zurigo. Una statuetta di Mercurio (v. vol. iv fig. 1225) da Thalwil (Cantone di Zurigo). Alto Medioevo: lastre di pietra da tombe; ricostruzioni dei costumi militari e femminili, modellini di fortificazioni e di chiese. Gioielli d'oro e d'argento ornati da pietre preziose e vetro colorato. Un elmo con fermagli dal Lago di Ginevra.
Bibl.: Anzeiger für Schweizerische Altertumskunde, 1899-1938; Zeitschrift für Schweizerische Archäologie und Kunstgeschichte, 1939 ss. Bildhefte aus dem Paul Haipt Verlag, Bern: R. Wyss, Funde der jüngeren Eisenzeit, 1957; id., Anfänge des Bauerntums in der Schweiz, Die Egolzwilerkultur (um 2700 vor Christi Geburt), 1959.
(R. Wehrli)
2. Kunstgewerbemuseum. - Raccoglie, dai primi del '900, oggetti d'artigianato dell'antichità. Si deve a R. Forrer, uno dei primi scopritori e studiosi di tessuti copti, se il museo si interessò ben presto a questa notevole branca dell'arte tessile. Della collezione di tessuti copti fanno parte pezzi delle più svariate epoche, dalle stoffe con i più antichi motivi decorativi fino alle sete dell'epoca dei Fatimiti. A questa collezione di tessuti si accoppia una piccola raccolta di vetri egiziani ed alcuni esemplari rari di antica ceramica persiana.
(E. Billeter)
3. Kunsthaus. - I pezzi più importanti di questo museo appartengono al XIX e al XX sec.; seguono alcune opere databili tra il Medioevo ed il Barocco (pitture e sculture). L'Antico Oriente e il mondo grecoromano sono rappresentati da poco tempo, giacché in precedenza mancava in Svizzera un museo per l'antichità non locale.
Il pezzo cronologicamente più antico (acquistato nel 1963), è un rilievo tombale egiziano: la dea Ḥatḥor conduce Amenophis, scrivano reale e sommo sacerdote di Cheri-Heb, al cospetto del dio Rē῾-Harakhte (pietra calcarea con tracce di colori, 105 × 106 cm). Questo rilievo (non ancora pubblicato) della XIX dinastia proviene dalla necropoli di Asiut. Altre scene della stessa camera sepolcrale sono conservate a Cleveland, a Toledo (Ohio) e a Berlino-occidentale (Musei Statali).
L'arte achemènide è rappresentata da un ben conservato frammento di rilievo da Persepoli (acquistato nel 1955; pietra; 86 × 38 cm). Vi è raffigurato un servo con il costuine dei Medi, che porta un vaso. Lo stile e il modo di incedere testimoniano l'appartenenza a uno dei numerosi fregi della scala del grande palazzo di Persepoli e determinati dettagli permettono di stabilire che il frammento proviene dal lato esterno della rampa occidentale della scalinata meridionale che porta al palazzo di Dario. Questa rampa meridionale fu condotta probabilmente a termine sotto Serse I (486-465/'64).
Per l'arte etrusca va citata la statuetta di una adorante (bronzo, alta 41 cm, acquistata nel 1959), il cui stile ne fa presupporre la provenienza da una regione non propriamente etrusca, forse dall'Umbria, cui farebbero capo anche i dati di provenienza, per altro incerti. Stilisticamente il bronzo può essere attribuito alla prima metà del V sec. a. C.
Il pezzo principale è il Marsia, copia d'età imperiale romana di un'opera ellenistica del II sec. a. C. (acquistato nel 1959; marmo pario, altezza 225 cm). La scultura testimonia il tipo ellenistico più recente del motivo di Marsia, noto finora dalle copie del Palazzo dei Conservatori a Roma, di Karlsruhe e da un torso di Firenze (cfr. H. Bloesch, Jahresber. d. Zürcher Kunstgesellsch., 1959, pp. 43-49). Va infine citata una testa-ritratto di tarda età romana (acquistata nel 1957, marmo, altezza 30 cm). È uno dei più importanti esemplari di un gruppo di opere, affini per forma ed espressione che cronologicamente sono da collocare assieme ai ritratti degli imperatori Decio (249-51) e Gallo (251-53).
Bibl.: Per il pezzo di arte achemènide: H. Jucker, in Jahresber. der Zürcher Kunstgellschaft, 1955, pp. 35-38; Iraq, XIX, 1957, tav. XXI, n. 2; E Hüttinger, in Werk, 1962, p. 325. Statuette etrusche: H. Jucker, Jahresber. d. Zürcher Kunstgesellsch., 1959, pp. 37-42. Per il Marsia: H. Bloesch, ibid., pp. 43-49. Testa romana: H. Jucker, ibid., 1957, pp. 35-41; id., in Antike Kunst, II, 1959, fasc. 2, pp. 57-61; H. von Heintze, Römische Porträt-Plastik, Stoccarda 1961, p. 15, fig. 39.
(E. Hüttinger)
4. - Eidgenössische Technische Hochschule. L'Istituto Tecnico Superiore Federale (Politecnico) possiede una raccolta di ceramiche greche figurate, dipinte e a rilievi, promossa per suggerimento di G. Semper (v.) nel 1871, oggi depositate nella raccolta grafica del Politecnico. Tra i pezzi più notevoli una idria attica che ha dato il nome al "Pittore di Zurigo" (v.).
Bibl.: O. Benndorf, Beschreibung d. Vasensammlung der E.T.H., in Mitteil. d. Antiquarischen Gesellsch. in Zürich, XVII, nr. 8, 1872; H. Blümner, Die archäolog. Samml. im Eidgenössisschen Politechnikum zu Zürich, Zurigo 1881; H. Blösch, Antike Kunst i. d. Schweiz, Erlenbach-Zurigo 1943; E. Gradmann, Griechische Vasen (Katalog d. Sammlung in der E. T. H. Zürich), Zurigo (s. d.).
(Red.)