ZUTPHEN (o Zutfen; A. T., 44)
Città olandese nella provincia di Gheldria, alla confluenza del Berkel con l'IJssel. Conta 20.652 abitanti (i gennaio 1935) di cui il 5% cattolici e quasi 3% israeliti; gli altri protestanti. Situata in una regione agricola, Zutphen è un grande mercato di latticinî e ha pure un importante commercio di legnami. Del comune fanno parte ottimi pascoli e terreni agricoli lungo l'IJssel. Si trova all'incrocio di due importanti ferrovie: da Amsterdam alla Germania e da Arnhem alle provincie nordiche. Le principali industrie sono la metallurgia, la fabbricazione di salami e di carni affumicate, lavorazione del tabacco, industrie tessili, mobilifici, argenterie. Vi hanno sede importanti ditte editrici e buone tipografie. Antica piazza forte, Zutphen ha nel centro strade irregolari e strette; sul posto delle fortificazioni si stendono dei parchi, ma fu conservato l'anello acqueo intorno alle mura.
Monumenti. - La chiesa già di S. Walburga, fondata al principio del sec. XII sul posto di altra più antica, fu rimaneggiata più volte e ora appartiene in gran parte alla fine del sec. XV. Imponente costruzione a tre navate di uguale altezza, con deambulatorio e cappelle a raggera, conserva varî affreschi medievali, un imponentissimo fonte battesimale in ottone, opera di Gilles van den Eynde (1526) e un bel lampadario gotico (sec. XV). La sala capitolare ha capitelli con curiose sculture; vi è annessa l'antica biblioteca, intatta con i suoi 18 grandi leggii ai quali sono tuttora attaccati con catene di ferro i manoscritti e gl'incunaboli, taluni di alto pregio, in numero di 700. Il campanile di S. Walburga è gotico con guglia barocca. La chiesa cattolica della Città Nuova, in origine di San Nicola, data dal sec. XIII e ha un bel campanile a guglia. Il palazzo comunale ha una facciata classicheggiante del 1728. Accanto si trova la gotica halle del burro (1450). Assai interessante anche la Casa del vino (1618-27), antico deposito del vino della Renania, ora sede del museo locale, e la sua pittoresca torre con carillon (1646) in stile rinascimento olandese. Delle antiche fortificazioni medievali rimangono ruderi sopra il fiume Berkel e la grandiosa torre-porta Drogenap del 1450. Numerose e belle le antiche case patrizie.
Storia. - Nel Medioevo, quando l'IJssel era il fiume principale dei Paesi Bassi Settentrionali, Zutphen era, come Deventer e Kampen, una grande città commerciale e importante membro della Lega anseatica. Nella Renania i cittadini di Zutphen acquistavano tra l'altro vino e sale che sulle loro navi esportavano nei paesi nordici, cambiando tali prodotti con pesce salato e grano da esportare nella Renania. Zutphen (Sutfenne significa torbiere meridionali) è nominata per la prima volta nel 1059. Era capoluogo della contea omonima che nel 1134, per lo sposalizio della contessa Ermengarda, fu unita alla Gheldria. Nel 1190 il centro ottenne diritti di città. Il fiorentissimo commercio fu rovinato per le continue guerre dei secoli XV e XVI. Nel 1572 la città prese la parte dei nazionalisti, accogliendo le truppe del conte Guglielmo IV Van den Berg, cognato di Guglielmo I. Ma nello stesso anno le truppe spagnole, guidate da don Federico, figlio del duca d'Alba, invasero le provincie ribelli e Zutphen fu la prima città che incontrarono. La difesa era impossibile e dopo un giorno cominciarono le trattative per la resa, presto interrotte. La soldatesca spagnola mise da otto lati il fuoco alla città; guarnigione e cittadini furono massacrati e annegati in buchi fatti apposta nel ghiaccio che copriva il fiume. Nel 1579 con la pacificazione di Gand gli Spagnoli lasciarono Zutphen, che però già nel 1583 per sorpresa cadde di nuovo nelle loro mani. L'importanza strategica del posto spiega l'accanimento col quale anche negli anni seguenti si combatté per Zutphen, che nel 1591 fu definitivamente presa dallo statolder Maurizio di Nassau, che ne fece una delle fortezze più valide del paese. Dal 1672 al 1674 fu occupata dalle truppe di Luigi XIV. Importante come fortezza, Zutphen solo nel sec. XX ha riguadagnato parte della sua antica floridezza.
Bibl.: R. W. Tadama, Geschiedenis der stad Zutphen, Arnhem 1856.