abandonware
s. m. e agg. inv. Programma informatico non più commercializzato o in uso corrente, che conserva un interesse storico o individuale; a esso relativo. ◆ la mania del «retrogaming», ovvero il recupero di giochi vecchi e gloriosi, è una delle più radicate in tutta la comunità videogiocatrice telematica. Sia che si tratti di «Abandonware», giochi fondamentali ormai fuori commercio, che di emulatori (programmi che consentono di replicare il funzionamento di vecchi computer e console nel proprio PC), la Rete letteralmente esplode di videogame. (Tiziano Toniutti, Repubblica, 14 agosto 1999, p. 36, Cronaca) • Aficionados del cyberspazio e cultori della storia digitale si riuniscono così in siti dedicati agli «abbandonati» per eccellenza, o meglio, ai cosiddetti Abandonware, ossia abandoned software, vecchissimi programmi per computer, cui è data la possibilità di assurgere a nuova vita ad una condizione: essere assolutamente fuori commercio. Per passare dal dimenticatoio all’ambita categoria dell’Abandonware, infatti, non basta che un software sia inservibile, occorre soprattutto che sia autenticamente introvabile. (Francesca Tarissi, Repubblica, 21 settembre 2002, p. 32, Cronaca) • altri produttori [...] hanno annunciato il ritorno di vecchi titoli appartenenti all’archeologia informatica, tanto da far parlare guru e media di rivoluzione «abandonware», neologismo anglosassone con il quale si identificano i giochi ormai superati dall’evoluzione delle nuove tecnologie. (Marco Gasperetti, Corriere della sera, 7 dicembre 2003, p. 15).
Espressione ingl. composta dal p. pass. abandon(ed) (‘abbandonato’) e dal s. (soft)ware.