abbandono /ab:an'dono/ (ant. abandono) s. m. [der. di abbandonare]. - 1. a. [l'abbandonare o l'essere abbandonato, con la prep. di: a. di una casa, della famiglia] ≈ (non com.) abbandonamento, allontanamento (da), distacco (da), separazione (da). b. [assol., condizione desolata di un luogo: una casa in stato di grave a.] ≈ degrado, desolazione, (lett.) desuetudine, incuria, miseria, rovina, squallore. ↔ cura. ↑ magnificenza, splendore. ▲ Locuz. prep.: in abbandono ≈ abbandonato, desolato, dimenticato (da Dio), in rovina, [con riferimento a centri abitati o a singole unità abitative] disabitato. c. [l'atto di abbandonare un progetto, un'impresa, ecc., con la prep. di] ≈ abdicazione (a), rinuncia (a), ritiro (da). d. [l'atto di rinuncia a una religione, a un credo politico, ecc., con la prep. di] ≈ e ↔ [→ ABIURA]. 2. (estens.) [assol., l'abbandonarsi del corpo o di una sua parte] ≈ distensione, rilasciamento, rilassamento, rilassatezza. ↔ irrigidimento, rigidezza, tensione. 3. (fig.) a. [assol., completa perdita di fiducia in sé e nelle proprie possibilità: essere preda di un senso di profondo a.] ≈ (fam.) abbacchiamento, abbattimento, afflizione, avvilimento, demoralizzazione, depressione, sconforto, scoraggiamento, (lett.) scoramento. ↑ prostrazione ↔ rincuoramento, rinfrancamento, risollevamento. b. [assol., partecipazione intensa a un'emozione e sim.: parlare con a.] ≈ ardore, calore, entusiasmo, fervore, foga, impeto, passione, sentimento, slancio, trasporto. ↔ apatia, freddezza, indifferenza.