abete
abéte (pop. abéto) s. m. [lat. volg. abies -iètis, class. -ìĕtis]. – 1. Nome di alcuni alberi della famiglia delle pinacee, appartenenti ai generi Abies e Picea, e in partic. delle specie più diffuse, l’a. bianco o semplicem. abete (lat. scient. Abies alba) e l’a. rosso (Picea excelsa). Il primo è alto fino a 50-60 m, ha corteccia giovane bianco-grigiastra, liscia, rami orizzontali, foglie aghiformi appiattite; in Italia si trova sulle Alpi e sull’Appennino da 800 a 1800 m.s.m. Il secondo raggiunge i 50 m di altezza, ha corteccia giovane rossastra, squamosa, rametti pendenti, foglie a sezione rombica, strobili giallo-rossi; in Italia è limitato alle Alpi, dai 1000 ai 2000 metri. Per l’a. americano o di Douglas, v. douglasia. 2. Il legno dell’abete, sia di quello bianco, sia, soprattutto, di quello rosso; ha fibre diritte e elevata resistenza meccanica, ed è utile per molteplici applicazioni: pavimenti di legno, impalcature, travi, ecc. 3. poet. Per metonimia, albero di nave (spesso ricavato dal fusto dell’abete): il grosso e lungo a. in alto Drizzaro, e l’impiantaro entro la cava Base (Pindemonte); nave contesta di travi d’abete: Quando Giason dal Pelio Spinse nel mar gli a. (V. Monti). ◆ Dim. abetèllo, abetino; spreg. abetùccio; accr. abetóne; pegg. abetàccio.