abilita
abilità s. f. [dal lat. habilĭtas -atis, der. di habĭlis «abile»]. – 1. Capacità di svolgere una particolare forma di attività (differisce dall’attitudine perché questa è originaria, naturale, innata, spontanea, mentre l’abilità è frutto della volontà, anche se può svilupparsi sul fondamento di una disposizione innata): a. a suonare uno strumento, a ricoprire una carica; avere grande a. nel guidare l’automobile, nell’insegnare le lingue; tutti, grandi e piccoli, facciamo volentieri le cose alle quali abbiamo a. (Manzoni). In partic., in pedagogia, la capacità acquisita di esercitare determinate facoltà e di eseguire determinate operazioni, come, ad es., leggere, scrivere, fare calcoli, disegnare, ecc., raggiungendo obiettivi previsti e commisurati nei programmi d’insegnamento; a. linguistiche, l’acquisita perizia nel ricevere e produrre messaggi attraverso l’ascoltare, il parlare, il leggere e lo scrivere (nella lingua materna o straniera). 2. a. Perizia, destrezza: un prestigiatore di grande a.; se l’è cavata con molta a.; iron.: bell’a., la tua! b. Negli incontri di pugilato, si considera, ai fini della determinazione del punteggio, un coefficiente di a., per un massimo di 4 punti, attribuibili ai pugilatori che nel corso delle singole riprese si siano dimostrati capaci di risolvere a proprio vantaggio il maggior numero di situazioni, di prevenire e neutralizzare il maggior numero di azioni dell’avversario, d’imporgli il proprio metodo di combattimento. 3. ant. Facoltà, licenza: agli ambasciatori fu fatta a. di procedere liberamente per la via (Guerrazzi).