abolizionismo
s. m. [der. di abolizione, sul modello dell’ingl. abolitionism]. – Genericamente, qualsiasi movimento tendente a modificare o abolire una condizione sociale di fatto, consuetudinariamente stabilita o che trova il suo fondamento in norme di legge: la schiavitù, la pena di morte, la prostituzione regolata, la tratta delle bianche, il traffico di stupefacenti. Storicamente, il termine indica in modo specifico due movimenti sorti negli Stati Uniti d’America: il primo, per la soppressione della schiavitù, che, teoricamente abolita nel 1808, fu definitivamente eliminata soltanto con la fine della guerra di secessione e la sconfitta degli stati schiavisti del sud (1865); il secondo, contro il proibizionismo, contro cioè la proibizione dello spaccio di alcolici, durata dal 1920 al 1933.