aborto chimico
loc. s.le m. Interruzione volontaria della gravidanza provocata dall’assunzione di farmaci abortivi. ◆ [Silvio Viale] potrà così dedicarsi a fondo alla «sua» battaglia per l’aborto chimico, coinvolgendo un intero ospedale e, alla fine, portando a casa dopo cinque anni una vittoria tutt’altro che scontata. (Vera Schiavazzi, Repubblica, 28 ottobre 2005, Torino, p. VI) • [Antonio] Gaglione, rispondendo ieri a un’interpellanza firmata da Luca Volonté, capogruppo Udc alla Camera, si trincerava dietro la scienza per farsene scudo, lasciando capire che il Clostridium sordellii, il micidiale batterio che ha ucciso almeno 5 donne americane a seguito di un aborto chimico, non esiste. Secondo il sottosegretario non si può dire che ci sia un legame tra il Clostridium e la pillola abortiva Ru 486, (Eugenia Roccella, Avvenire, 8 luglio 2006, p. 2, Seconda pagina) • Le preoccupazioni di papa Ratzinger danno origine a una raffica di «no»: no all’«eugenismo» e alla ricerca del «figlio perfetto», grazie alle «diagnosi tendenti ad assicurarne la selezione». No alle leggi per «legalizzare l’eutanasia» e all’aborto chimico (la pillola Ru486) che, a suo dire, viene fatto passare «sotto il pretesto della salute riproduttiva». (Marco Tosatti, Stampa, 25 febbraio 2007, p. 10, Estero).
Composto dal s. m. aborto e dall’agg. chimico.
Già attestato nella Repubblica del 5 novembre 1989, p. 10.