abrasione
abraṡióne s. f. [dal lat. tardo abrasio -onis, der. di abradĕre «raschiar via»]. – Atto, effetto dell’abradere. In partic.: 1. Cancellatura fatta raschiando (spec. su pergamena); se fatta in una scrittura pubblica o privata, ne inficia il valore probatorio. 2. Asportazione superficiale di materiale provocata da ripetuta azione di attrito, sia per logorio, che causa quindi un deterioramento della superficie, sia come operazione compiuta con l’impiego di sostanze adatte dette abrasivi. 3. Limatura fraudolenta di monete di metallo prezioso, per ridurne il contenuto metallico e lucrare la differenza. 4. In geografia fisica, erosione che le rocce subiscono per l’azione meccanica delle acque marine: si manifesta con la progressiva demolizione delle rocce costiere alla loro base, e con il trasporto e conseguente deposito per sedimentazione dei materiali staccati e disgregati. 5. In medicina, lesione superficiale e limitata che interessa il rivestimento epiteliale della cute o delle mucose, dovuta in genere a cause traumatiche lievi; ha importanza in medicina legale come indizio di violenza.