abuso1
abuṡo1 s. m. [dal lat. abusus -us, der. di abuti «abusare», part. pass. abusus]. – 1. Cattivo uso, uso eccessivo, smodato, illegittimo di una cosa, di un’autorità: a. del vino, del fumo, degli alcolici; fare a. di farmaci, di tranquillanti; a. della buona fede altrui; reprimere gli a.; ogni a. sarà punito. 2. estens. Atto che faccia uso della forza fisica per recare danno ad altri; violenza: a. sui minori (nel linguaggio giornalistico, più spesso, a. di minore), a. sessuali. 3. In partic., nel diritto, si definiscono abuso varie ipotesi di reato o di illeciti che hanno come elemento comune l’uso illegittimo di una cosa o l’esercizio illegittimo di un potere; per es.: a. di autorità o a. di ufficio, delitto commesso dal pubblico ufficiale che abusi dei poteri inerenti alle sue funzioni per recare ad altri un danno o per procurar loro un vantaggio (nella legislazione militare, commette a. di autorità il superiore che compia atti di minaccia, ingiuria o violenza verso l’inferiore); a. di autorità contro arrestati o detenuti, delitto contro la libertà personale compiuto dal pubblico ufficiale che sottopone a misure di rigore non consentite dalla legge una persona arrestata o detenuta di cui gli sia affidata la custodia; a. della credulità popolare, contravvenzione che consiste nel cercare con qualunque impostura di abusare, anche senza fine di lucro, della credulità del pubblico; a. di distintivo, di titoli o di onori, delitto consistente nel portare abusivamente in pubblico la divisa o i segni distintivi di un ufficio o impiego pubblico, di un corpo politico, o indossare abusivamente l’abito ecclesiastico, o nell’arrogarsi dignità e gradi accademici, titoli, decorazioni o qualità inerenti a pubblici impieghi e uffici o a professioni per le quali occorre speciale autorizzazione dello stato; a. di foglio in bianco, delitto di chi, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, abusa di un foglio firmato in bianco, o del pubblico ufficiale che vi scriva o faccia scrivere un atto pubblico diverso da quello ch’era previsto o prescritto; a. della patria potestà, violazione dei doveri inerenti alla patria potestà, commessa sia esercitando i poteri relativi in modo contrario ai fini della potestà stessa, sia omettendo di adottare i provvedimenti che dovrebbero essere adottati nell’interesse del figlio (attualmente la fattispecie analoga si denomina «decadenza sulla potestà dei figli»); a. di mezzi di correzione o di disciplina, delitto di chi abusi di mezzi di correzione o di disciplina in danno di una persona sottoposta alla sua autorità (per es., figli minori) o a lui affidata per ragioni varie (educazione, vigilanza, custodia, ecc.); a. edilizio, intervento edilizio realizzato in assenza di una preventiva autorizzazione o in contrasto ad essa.