accadere
accadére v. intr. [der. di cadere; cfr. lat. accidĕre] (coniug. come cadere; aus. essere). – 1. Avvenire, succedere, riferito in genere a cose che avvengono per caso: che è accaduto?; ti è accaduta qualche disgrazia?; mi è accaduta una cosa incredibile; mi accade spesso di perdere il treno; cose che accadono, di fatti, non propriamente piacevoli, che vanno però benevolmente tollerati perché frequenti e a volte inevitabili. 2. Nell’uso letter. e ant., è spesso adoperato con alcune accezioni proprie di capitare (con o senza il compl. di termine): se mai ti accade di venire da queste parti, ricordati di venirmi a trovare; non accade troppo spesso di avere una fortuna così a portata di mano; a un galantuomo, il qual badi a sé, e stia ne’ suoi panni, non accadon mai brutti incontri (Manzoni); Dentro a Valenza o dentro a Barcellona Per qualche giorno avea pensato porsi, Fin che accadesse alcuna nave buona Che per Levante apparecchiasse a sciorsi (Ariosto). 3. Nel linguaggio filos., in contrapposto all’«essere», indica l’insieme di ciò che diviene nel tempo e nella storia. È quindi sinon. di «divenire»: quest’ultimo però si collega più strettamente al problema metafisico della realtà, mentre accadere si adopera più spesso in riferimento alla storia umana. ◆ Part. pass. accaduto, frequente come s. m. (v. la voce).