acciaio
acciàio (ant. acciale; region. e poet. acciaro) s. m. [lat. tardo (ferrum) aciarium, nome del ferro indurito per cementazione con il quale si facevano le punte (lat. acies) delle armi bianche]. – 1. Nome con cui per lungo tempo è stato designato un tipo di ferro particolarmente duro e resistente (dai Romani chiamato chalybs e dai Greci χάλυψ), soprattutto adatto per la fabbricazione di armi e armature: la detta corona si dà in Milano, ed è di fino acciaio forbito a spada (G. Villani); una superficie piana, pulitissima come uno specchio e di materia dura come l’acciaio (Galilei). Oggi il termine indica, con sign. più ristretto e preciso, una lega di ferro e carbonio con tenore di carbonio inferiore all’1,7%, ottenuta allo stato fuso, per lo più per affinazione della ghisa ai convertitori Bessemer o Thomas, o per affinazione della ghisa mista a rottami di ferro secondo il processo su suola o Martin. Si distinguono acciai al solo carbonio, che, a seconda del contenuto in carbonio (variabile da 0,15 a 0,75%) prendono il nome di extra-dolci, dolci, semiduri, duri, extra-duri; e acciai speciali, nei quali sono presenti uno, due o anche più elementi diversi (wolframio, nichel, cromo, manganese, ecc.), in quantità sufficienti per conferire alla lega proprietà particolari. Per l’a. inossidabile, v. inossidabile. In funzione appositiva invar., con riferimento al colore tipico del metallo, le espressioni grigio acciaio, azzurro e blu acciaio. 2. È frequente come termine di paragone per indicare robustezza, resistenza, tenacia: duro, resistente come l’a.; oppure freddezza, insensibilità: sguardo freddo e penetrante come una lama d’a.; donde i varî usi fig. della locuz. d’acciaio in funzione aggettivale: essere d’a., essere fatto d’a.; mascelle, petti d’a.; Il poeta è un grande artiere, Che al mestiere Fece i muscoli d’a. (Carducci); avere nervi d’a., una volontà d’a.; e inoltre occhi d’a., sguardo d’a., freddi e penetranti. Patto d’a.: fu così detto l’accordo tra Mussolini e Hitler (22 maggio 1939) che sancì la politica del cosiddetto «asse Roma-Berlino». 3. fig., poet. Per metonimia, spada, brando; quasi esclus. nella forma acciaro (v.). 4. ant. Acciarino (nel sign. 1): fatto con la pietra e con l’acciaio che seco portato avea un poco di fuoco, il suo torchietto accese (Boccaccio).