acciarino
s. m. [dim. di acciaro]. – 1. Asticciola di acciaio che, battuta sulla pietra focaia, ne fa scaturire scintille; prima dell’invenzione dei fiammiferi, serviva ad appiccare la fiamma all’esca per accendere il fuoco, il lume, ecc.; fig., raro, far da a., eccitare passioni o risentimenti. 2. Nelle antiche armi da fuoco portatili, congegno applicato alla cassa per comunicare il fuoco alla carica propellente (era di vario tipo: a miccia o a serpentino, a ruota, a martellina o a pietra o a focile, a luminello); oggi il termine è rimasto nell’uso per indicare il dispositivo avente analoga funzione nel fucile da caccia. 3. Congegno che provoca l’esplosione della carica dei siluri per urto sia contro lo scafo della nave attaccata (a. a percussione) sia a distanza prestabilita dallo scafo, per effetto di perturbazioni indotte dallo scafo metallico della nave su un dispositivo magnetico (a. magnetico), o dei rumori di motori o delle eliche della nave (a. acustico), o per effetto di segnali ultrasonori emessi dall’acciarino stesso e riflessi dallo scafo (a. ultrasonoro); alcuni acciarini hanno un dispositivo per aprire un varco al siluro attraverso ostacoli (reti, ecc.) senza esplodere (a. tagliareti). 4. Nome generico di congegni atti a determinare un’accensione: a. pneumatico, apparecchio per esperienze scolastiche col quale si dimostra che un gas si riscalda quando venga compresso; a. elettrico, tipo di accenditore per gas. 5. Arnese per affilare coltelli, sinon. di acciaiolo. 6. A. della ruota: bietta d’acciaio che s’infila all’estremità dell’asse di un carro per impedire che la ruota si sfili.