accomodare
v. tr. e intr. [dal lat. accommodare, der. di commŏdus «adatto»] (io accòmodo, ecc.). – 1. tr. Disporre in modo adatto, preparare opportunamente: a. il campo per le semine. Ant., riferito a persona, collocarla, darle una sistemazione: accomodò il figlio presso un falegname per garzone; a. la figlia con uno, dargliela in sposa. 2. tr. Riparare, rimettere in buono stato una cosa rovinata o guasta: a. una strada; far a. un vestito (di organi meccanici piuttosto riparare, aggiustare); iron.: ora t’accomodo io!, minacciando qualcuno. Mettere in ordine: stanno accomodando la camera per gli ospiti; accòmodati la cravatta; quindi abbellire, addobbare: guarda come hanno ben accomodato la chiesa! Fig.: a. un affare, un periodo mal costruito; a. una controversia, una lite, comporla, venire a un accordo; a. conti, partite, ecc., saldarli dopo aver superato ogni discussione o contestazione; anche con compl. indeterminato: alla fine sono riuscito ad accomodarla; col tempo tutto s’accomoda. 3. rifl. a. Adattarsi: nelle difficoltà bisogna accomodarsi; resta a cena con noi, in qualche modo ci si accomoda. b. Mettersi d’accordo: quanto al prezzo ci accomoderemo tra noi. c. Mettersi a proprio agio, sistemarsi con comodità: ormai s’era accomodato benino nel nuovo appartamento; spec. rivolgendosi a chi entra in una casa, in una stanza: avanti, s’accomodi; prego, si vuol a.?; perché non v’accomodate? 4. intr. (aus. avere) Con compl. di termine, andare bene, far piacere: a che ora vi accomoda di cenare?; m’accomoda poco dover uscire a quest’ora. ◆ Part. pres. accomodante, anche come agg., con accezioni partic. (v. la voce). ◆ Part. pass. accomodato, anche come agg., spec. col sign. di adatto, opportuno, conveniente: stile accomodato al soggetto; o di acconciato, adornato: portava essa in collo una bambina di forse nov’anni, morta; ma tutta ben accomodata, co’ capelli divisi sulla fronte (Manzoni).