accordo-ponte
(accordo ponte), loc. s.le m. Intesa temporanea e provvisoria, nell’attesa di una soluzione definitiva. ◆ L’asse Parigi-Berlino ha resuscitato gli antichi splendori (e mai sopite diffidenze), l’ottobre scorso, trovando un accordo-ponte sulla spesa agricola. (Claudio Lindner, Corriere della sera, 30 aprile 2003, p. 1, Prima pagina) • Atm aveva scritto ai sindacati mercoledì «per rinnovare la disponibilità, a fronte della sospensione per Milano dello sciopero di venerdì, a ricercare immediatamente soluzioni provvisorie, come già avvenuto positivamente per un’altra tematica contrattuale, evitando disagi alla cittadinanza». Un accordo-ponte che, «sia ben chiaro, non sottende nessun pregiudizio né intento sostitutivo rispetto alle modalità e alle sedi di naturale soluzione delle vicende contrattuali». (Repubblica, 19 maggio 2006, Milano, p. V) • Il Campidoglio mostra le carte, con una proposta dettagliata per le nuove tariffe, e i tassisti rilanciano chiedendo una fase di sperimentazione - una sorta di accordo ponte - che preveda l’incremento del 18 per cento sulle attuali tariffe 1 e 2. Senza abolire quest’ultima, quindi, e in attesa che si risolva il nodo cruciale della «progressiva»: ossia della velocizzazione degli scatti del tassametro oltre un determinato costo della corsa. (Fabio Rossi, Messaggero, 9 novembre 2007, p. 47, Cronaca di Roma).
Composto dai s. m. accordo e ponte.
Già attestato nella Repubblica del 18 novembre 1984, p. 28, Economia.