acetabolo
acetàbolo (o acetàbulo) s. m. [dal lat. acetabŭlum]. – 1. Presso gli antichi Romani, recipiente per l’aceto; anche misura di capacità, pari a un quarto dell’emina o a un ottavo di sestario (circa due terzi di decilitro). 2. In anatomia, vasta cavità articolare, scavata sulla faccia esterna dell’osso iliaco e destinata ad accogliere la testa del femore. 3. In biologia, la serie di ventose circolari – caratteristiche delle estremità di alcuni animali – che vengono utilizzate per aderire a superfici lisce (per es. quelle poste sulle dita di alcuni anfibî).