aceto
acéto s. m. [lat. acētum, affine ad acer «acre»]. – 1. Prodotto della fermentazione di alcuni liquidi a bassa gradazione alcolica, come vino, vinello, birra, per l’azione di batterî aerobî del genere acetobatterio; più in partic. quello ottenuto da vino o vinello, che viene usato come condimento e per la conservazione di prodotti alimentari: condire l’insalata con olio e a.; mettere sott’aceto, fagiolini, cetrioli, peperoni, ecc., per conservarli; prendere d’a., del vino che comincia a inacetire. A. balsamico, tipo di aceto molto pregiato, prodotto nelle zone di Modena e di Reggio nell’Emilia per fermentazione di mosto di uva cotto e lasciato maturare per almeno cinque anni in botti di legni diversi, da cui trae l’aroma e il colore. Locuzioni fig.: prima d’essere a. fu vino, di chi da buono è diventato cattivo, spec. se per colpa d’altri; non metterci né sale né a., lasciare una cosa così com’è, non alterarla. 2. In chimica, nome di alcuni derivati dell’acido acetico: a. ammoniacale, l’acetato di ammonio; a. calibeato, l’acetato ferrico; a. di saturno o saturnino, antica denominazione dell’acetato basico di piombo. 3. In farmacologia, a. medicinali, soluzioni in aceto di sostanze medicamentose: a. aromatico, antisettico, antipruriginoso; a. scillitico, diuretico, cardiotonico. In passato, era usato come disinfettante l’a. dei sette (o dei quattro) ladri (o, anche, ladroni: v. ladrone). 4. fig., letter. Spirito mordace: l’a. italico (reminiscenza soprattutto dell’Italo ... aceto di Orazio, Sat. I, 7, 32). ◆ Dim. acetino.