acquaponico
agg. Relativo all’acquaponica. ♦ L'idea che Davide Balbi, fondatore e amministratore della start-up ImpattoZero Srl, ha importato dagli Stati Uniti e dal Canada è la tecnica di coltivazione fuori suolo in ecosistema acquaponico. Nota anche come "l'arte di coltivare le piante nell'acqua", si tratta di un metodo agricolo – utilizzato già dagli antichi – che al posto della terra usa altri substrati, ed è stata recuperata nel corso di questo secolo per un'orticoltura intensiva al 100% organica. Nel concreto si tratta di ricreare, all'interno di ambienti chiusi (come capannoni dismessi e serre), ecosistemi autonomi che si fondano sulla simbiosi tra piante e pesci, allevati all'interno di vasche. (Repubblica, 8 settembre 2018, p. 6) • Un impianto acquaponico utilizza l’acqua di scarico delle vasche dove vengono allevati i pesci per irrigare gli speciali letti di crescita, privi di terra e concime, dove sono collocati i vegetali. L’acqua è ricca di sostanze nutrienti che vengono utilizzate dalle piante per il loro sviluppo, grazie alle ricche popolazioni batteriche, presenti nei letti di crescita, che si occupano di trasformare le sostanze di rifiuto in importanti elementi di crescita assorbiti dalle radici vegetali. (Barbara Ganz, Sole 24 Ore.com, 3 dicembre 2018, Blog Il cielo sopra San Marco) • Nel giro di cinque anni, la scommessa dei ragazzi si è rivelata vincente: partiti da un impianto acquaponico di mille metri quadri (il primo in Italia di queste dimensioni), grazie a un bando della regione Lazio, già nel 2018, raggiungevano l’autonomia energetica grazie a un sistema di pannelli fotovoltaici (sappiamo che, perché il comparto delle vertical farm possa rappresentare davvero una conquista per il futuro dell’agricoltura, è fondamentale investire sulle energie rinnovabili). (Livia Montagnoli, Gambero Rosso.it, 5 febbraio 2021, Notizie).
Derivato dal s. f. acquaponica.
Già attestato nel 2013, secondo Zingarelli 2021 e Nuovo Devoto-Oli 2020-21.