acquedotto
acquedótto (ant. acquidótto) s. m. [lat. aquaedŭctus, cioè aquae ductus «conduttura d’acqua»]. – 1. Presa e conduzione di acque da un luogo a un altro; in questa accezione astratta, il termine è limitato alla locuz. servitù d’a. che indica, nel linguaggio giur., il diritto di derivare acqua o di condurla attraverso il fondo altrui per i bisogni della vita, e per usi agrarî o industriali. 2. Più com., il complesso delle opere che servono alla presa dell’acqua e alla sua condotta e distribuzione: la costruzione di un nuovo a.; i ruderi degli antichi a. romani. 3. In anatomia, canale attraverso cui passa prevalentemente un liquido: a. della chiocciola, a. del vestibolo, piccoli condotti della rocca petrosa (osso temporale) che fanno parte dell’orecchio interno; a. di Falloppio, canale della rocca petrosa, attraversato dal nervo facciale; a. di Silvio, canale che, nel mesencefalo, fa comunicare tra loro il quarto e il terzo ventricolo.